È stata inaugurata oggi la passerella ciclo-pedonale sul Canale Maestro della Chiana in Loc. ex Cerace, nella Riserva Naturale regionale di Ponte a Buriano e Penna. La passerella si trova in prossimità dell’area umida in cui il Canale Maestro si immette nell’Arno, una delle aree di maggiore interesse naturalistico e più sensibili della Riserva e dell’intera provincia.

Il progetto iniziale è stato sviluppato proprio nell’ambito della gestione della Riserva Naturale (l’approvazione del progetto preliminare risale al 2004) e, anche se in piccola parte, finanziato con fondi ad essa destinati, proprio per migliorare sia le possibilità di fruizione della Riserva tramite piste ciclo-pedonali sia le connessioni con l’esterno, in particolare per la vicinanza alle viabilità esistenti. Dovendo optare per una soluzione progettuale diversa da quella prevista all’inizio, il progetto esecutivo è stato approvato in via definitiva nel febbraio 2014 con una previsione di spesa di 680mila euro, di cui 470mila di contributo regionale.

Al taglio del nastro il presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai, che ha sottolineato l’importanza di questa passerella perché «collega il Sentiero della Bonifica con la ciclopista dell’Arno, contribuendo a rendere più fruibile il patrimonio delle Riserve Naturali». A seguire l’ingegnere della Provincia Claudio Tiezzi che ha ribadito come la passerella sia un nodo importante per il sistema delle ciclopiste: «quella che viene dal Casentino e prosegue per il Valdarno ed il Sentiero della Bonifica che arriva fino a Chiusi. È inoltre importante anche per la Protezione Civile, poiché la passerella è resa carrabile per poterla utilizzare eccezionalmente anche con mezzi di servizio per la sorveglianza e le emergenze. La passerella pesa 78 tonnellate, è lunga 45 metri ed è formata da 2 travi in acciaio Cor-Ten (che non richiede manutenzione e si sposa bene con il contesto ambientale), realizzate in Umbria. Le travi sono a doppio T con due conci e sono state assemblate in cantiere tramite bulloni».

A chiusura l’intervento dell’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli che ha insistito sui ringraziamenti a chi ha lavorato alla progettazione e alla realizzazione dell’opera, ma anche alla Camera di Commercio e alla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus): «Come sostiene Vasai è vero che le ciclopiste sono nate anche per la mia sensibilità sul tema, dopo il grande successo ottenuto dal Sentiero della Bonifica, dovuto all’idea dell’ing. Amedeo Bigazzi, malgrado lo scetticismo iniziale di molti. Ora stiamo lavorando su un’opera di ben 400km che, una volta completata, contiamo entro il 2020, andrà dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi fino a Marina di Pisa dove c’è il Parco di San Rossore Massaciuccoli. La ciclopista dell’Arno è già cofinanziata dalla Regione per il 92% con 17mln di euro, manca solo il tracciato tra Incisa a Girone per il quale si sta trovando una soluzione. Questa ciclopista, già collegata con il Sentiero della Bonifica fino a Chiusi, sarà poi collegata con la ciclopista tirrenica che arriverà fino a Roma intersecando anche la Via Francigena. Insomma, un insieme di valori ambientali, naturalistici e identitari della nostra terra, che saranno una grande attrattiva turistica, non solo per chi va in bicicletta, visti i collegamenti con il treno, per esempio con quello del Casentino e della Val di Chiana».

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