Nuovi episodi violenti nel carcere di Lucca dove nei giorni scorsi si sono registrati una nuova violenta aggressione ad un appartenente alla polizia penitenziaria, questa volta un Ispettore, e due tentati suicidi di detenuti per fortuna sventati in tempo. Lo denuncia in una nota il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, con il segretario generale Donato Capece. «Episodi che confermano come quello di Lucca sia un carcere che 'naviga a vista', con zero livelli di sicurezza per i poliziotti – prosegue Capece in una nota -. Per questo abbiamo chiesto un 'cambio di passo', con l'avvicendamento del direttore. Per questo rinnoviamo la richiesta chiedendo anche una ispezione ministeriale, che accerti tutto quello che non va in questo carcere e le conseguenti precise responsabilità. Così non si può più andare avanti».

Danneggiati dai tagli Capece esprime «apprezzamento e vicinanza del primo sindacato del Corpo al Reparto di Polizia Penitenziaria di Lucca» e intende sottolineare quello che quotidianamente fanno «i Baschi Azzurri: siamo attenti e sensibili, noi poliziotti penitenziari, alle difficoltà di tutti i detenuti, indipendentemente dalle condizioni sociali o dalla gravità del reato commesso. Negli ultimi vent'anni, dal 1992 al 2012, abbiamo salvato la vita ad oltre 16.000 detenuti che hanno tentato il suicidio ed ai quasi 113mila che hanno posto in essere atti di autolesionismo, molti deturpandosi anche violentemente il proprio corpo. Inoltre segnala che in generale il nostro organico è sotto di 7.000 unità. La spending review e la legge di Stabilità hanno ridotto al lumicino le assunzioni, nonostante che l'età media dei poliziotti si aggiri sui 37 anni. Altissima, considerato il lavoro usurante che svolgiamo, come dimostrano i gravi episodi in nostro danno accaduti a Lucca».

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