«Un piccolo ma significativo passo verso la normalizzazione del costo del carburante in Toscana». Hanno accolto così i gestori toscani, il post con cui il governatore della Toscana, Enrico Rossi, ieri sera, su Facebook, ha annunciato che il prossimo 10 settembre porterà in Consiglio Regionale una delibera di annullamento dell'accisa stabilita ad inizio anno a seguito dell'alluvione in Lunigiana.
 
Il risparmio Secondo le stime della Faib, il risparmio di 5 centesimi al litro, si tradurrà in un risparmio, per le famiglie toscane, di circa 3 euro a pieno, dunque, in media, 120 euro su base annuale. Per le attività commerciali e di autotrasporto, tale dato è naturalmente amplificato a circa 450- 500 euro sempre su base annuale.

Ora tocca al Governo Il dato più eloquente, però, è che in Italia, per ogni litro di carburante, il 66% del costo è determinato dalla sommatoria micidiale di accise ed IVA. «Se salta l'addizionale regionale – dichiara Faib Firenze -, spetta al Governo fare le propria parte, anche prendendo a riferimento l'accordo trovato, proprio in questi giorni, in Francia, dal Governo Hollande, con le compagnie petrolifere francesi» (leggi).

L’annuncio di Rossi Ieri sera il presidente della Regione si è lamentato di una «situazione diventata insostenibile. Proporrò quindi al consiglio regionale di eliminare l'accisa di 5 centesimi al litro che abbiamo dovuto introdurre per legge nazionale per far fronte ai lavori di messa in sicurezza e ripristino della Lunigiana e dell'Isola d'Elba alluvionate. Da questo Governo – accusa Rossi – la Toscana sta subendo una profonda ingiustizia. I cittadini sono stati caricati dall'accisa di 2 centesimi destinata a far fronte ai danni del terremoto in Emilia Romagna ma per i disastri che sono avvenuti sul nostro territorio non hanno ricevuto nulla dalla fiscalità nazionale». E rilancia «La Toscana non ha avuto la solidarietà da nessuno eppure l'ha data all'Emilia Romagna».

Poche idee e confuse Sul tema carburanti, Rossi non sembra avere idee tanto chiare. In questi mesi, numerose sono state le dichiarazioni contraddittorie che annunciavano, ad ottobre 2011, un aumento delle accise stabilito proprio dalla Regione (leggi), a cui è seguita a febbraio l’esultanza dello stesso Rossi per la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimi gli aumenti delle accise sulla benzina per reperire fondi da destinare alla gestione delle emergenze (leggi), a maggio la richiesta dell’esenzione per la Toscana (mai concretizzatasi) dell’aumento della benzina per aiutare i terremotati dell’Emilia (leggi), per poi sventolare a giugno, ma sempre senza nulla di fatto,  l’appoggio della Conferenza unificata di Regioni e Province alla proposta della Toscana di mettere a carico del Fondo nazionale della Protezione civile i costi della ricostruzione delle zone colpite dalle alluvioni in Lunigiana e nell'isola d'Elba, togliendo così famosi 5 cent che lo stesso Rossi aveva introdotto (leggi). E arriviamo a ieri sera. Sembra lecito, quindi, chiedersi: ora cosa dobbiamo aspettarci?

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