Il centro di accoglienza migranti de La Tinaia, a Cascina (Pisa), verrà immediatamente chiuso e i suoi ospiti trasferiti in altre strutture idonee della provincia di Pisa. E’ quanto si legge in un provvedimento notificato dalla Prefettura di Pisa alla società Oltremare srl, che ha sede a Castagneto Carducci (Livorno). Il documento è firmato dal viceprefetto vicario Valerio Massimo Romeo e il gestore, se vorrà impugnarlo, dovrà promuovere un ricorso al Tar della Toscana o, in via straordinaria, al Presidente della Repubblica. Il provvedimento arriva dopo che ieri una quindicina dei 40 richiedenti asilo ospiti della struttura si erano barricati all’interno, impedendo l’accesso degli operatori, per denunciare «le pessime condizioni igienico-sanitarie» dell”edificio.

La denuncia della sindaca Il centro è gestito da un privato che ne ha ottenuto l’assegnazione attraverso i bandi della Prefettura, mentre la relazione conclusiva del sopralluogo di oggi è attesa per domani e il gestore potrebbe anche rischiare la revoca della gestione. Dopo il sopralluogo il viceprefetto vicario Valerio Massimo Romeo ha incontrato i tecnici, i vigili del fuoco, il sindaco e il gestore per affrontare la situazione. Non è la prima volta che il centro la Tinaia finisce nell’occhio del ciclone per il suo presunto stato di degrado.  Di «situazioni spaventose» aveva parlato anche il sindaco leghista di Cascina, Susanna Ceccardi, che da anni ne chiede la chiusura. «Per stare così, potevano restare in Africa – ha commentato sul suo profilo Facebook proprio Susanna Ceccardi -. Denuncio questa situazione da due anni, abbiamo fatto ordinanze igienico sanitarie denunciando l’inidoneità della struttura. Ora non si può più sopportare oltre: la Tinaia deve chiudere! E chi ha guadagnato milioni di euro alle spalle dello Stato, approfittando del sistema di accoglienza, deve pagare».  L’ispezione di Vigili del Fuoco e Asl ha confermato lo stato di degrado che ha spinto la prefettura a chiudere il centro.

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