Il primo concerto nel 1959, con i Giovani Solisti di Milano diretti da un Claudio Abbado poco più che ventenne. Tra maggiori pianisti italiani di tutti i tempi, Bruno Canino celebra 60 anni di carriera e ritrova l’Orchestra da Camera Fiorentina, nel doppio appuntamento di domenica 27 e lunedì 28 ottobre all’Auditorium di Santo Stefano al Ponte di Firenze (ore 21 – piazza di Santo Stefano, accesso da via Por S. Maria). Sul podio sale il direttore e fondatore dell’orchestra, Giuseppe Lanzetta.

Il concerto Al centro del programma il “Concerto per pianoforte n. 20 in re minore, K 466” di Wolfgang Amadeus Mozart, tra le pagine che hanno contribuito al mito ottocentesco di un Mozart notturno e protoromantico. Ai modi mozartiani – e haydniani – rimanda anche l’ottava Sinfonia di Ludwig van Beethoven che completa le serate.
Insignito di innumerevoli riconoscimenti, Bruno Canino ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, dove poi ha insegnato per 24 anni. Si è dedicato in particolare alla musica contemporanea, lavorando con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karl-Heinz Stockhausen, Georgy Ligeti, Luigi Nonodi cui ha presentato spesso opere in prima esecuzione. Ha suonato sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, mentre dalla sua corposa discografia spiccano le “Variazioni Goldberg” di Bach e le opere integrali di Alfredo Casella e Claude Debussy. L’Orchestra da Camera Fiorentina impiegherà alcuni strumenti realizzati nelle botteghe artigiane della città: le due serate sono inserite nel festival dei Concerti della Liuteria Toscana.

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