di Marco Buselli

In questi tempi bui, qualsiasi raggio di luce, qualsiasi gesto di solidarietà, di apertura verso l’altro, riscalda i cuori. Begli esempi arrivano dal territorio del volterrano, dove alle organizzazioni di volontariato operanti nel quotidiano, si sono affiancati numerosi cittadini, desiderosi di dare una mano durante la recrudescenza della pandemia. È il caso di chi si offre per fare la spesa a chi è in difficoltà e per portarla a domicilio. Sui social il messaggio della portavoce, Beatrice Piras, che già assieme ad altri si era attivata durante la prima ondata dell’era Covid.

«Salve a tutti, avremmo preferito non doverci avvalere nuovamente di questo angolo di Facebook, ma la situazione ormai la conosciamo tutti, quindi ribadisco la nostra disponibilità come gruppo di volontari cittadini di questo Comune a condividere qui qualunque notizia, link, documento o semplici suggerimenti che possano aiutarci ad affrontare questa nuova fase critica e possibilmente a superarla nel migliore dei modi.
Ripetiamo quindi le norme essenziali già indicate sul sito del nostro Comune:
Per fare la spesa l’accesso è consentito a una persona per nucleo familiare. Aiutiamo i vicini, gli amici, chi sappiamo avere difficoltà, in particolare anziani e persone in quarantena. Misericordie e Croce Rossa si stanno prodigando per dare una mano.
Sulla pagina del Comune trovate i riferimenti per i servizi di spesa “La spesa la porto io”
Indossiamo sempre e correttamente al mascherina, riduciamo i contatti, osserviamo il distanziamento, evitiamo spostamenti inutili, laviamoci spesso le mani. Garantire un adeguato ricambio dell’aria nei locali, in casa e nei luoghi di lavoro. Alle famiglie e alle persone colpite direttamente il nostro abbraccio virtuale».

Tempo a disposizione Un progetto aperto e solidale, cui si può unire, rispettando semplici regole, chi offra la propria disponibilità ed il proprio tempo.  Ma a muoversi, senza aspettare che qualcuno glielo chieda, sono anche singoli cittadini, o imprenditori locali in ordine sparso. È il caso di Mirko Dipaolantonio, proprietario del Don Beta, noto ristorante della città, come altri messo alle strette dalla chiusura serale, determinata dalle nuove regole varate dal Governo. Nonostante questo, Mirko e la sua squadra, di cui fanno orgogliosamente parte i figli, non si arrende e con la vicina Pizzeria del Corso, che fa servizio di asporto e consegna, lancia questo messaggio, utilizzando i social. «Rinnovo il mio servizio x chi avesse bisogno. Contattatemi 3403660190. Dalla 20.30 cosa rimane al banco è per voi senza pagare niente e se x voi è un problema ve la portiamo fino alla porta di casa. Non fatevi problemi, nella vita tutto ci sta. Si cade e per forza dobbiamo rialzarci. E ancora più bello se lo facciamo tutti insieme. L’unione fa la forza e io ce la metto tutta». È bello vedere come si possa continuare a pensare a chi sta peggio di noi, anche quando vengono a vacillare le basi e i punti di forza su cui si contava per la propria attività. Stride sempre più, a fronte di storie come questa, la protervia di certe comunicazioni commerciali, che incitano a spendere i propri risparmi, anche in vista delle ormai prossime festività natalizie, nei grandi centri commerciali oppure a casa dei giganti del web, addirittura a ottobre e novembre, per poi stare, come recita un’infelice campagna pubblicitaria televisiva in essere, più rilassati. Che questa possa essere invece l’occasione per riscoprire la bottega sotto casa, l’attività a conduzione familiare che rischia di saltare dopo anni di sacrifici e impegno, l’artigianato locale e le nostre tradizioni culinarie, lontane anni luce dalle luccicanti sirene delle metropoli.

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