Elisabetta_II_1Per approcciarsi al Palio, il fatto di essere – comunque vada – sempre seconda, non è un bel biglietto da visita. Eppure l’invito che giunge, attraverso accreditata mediazione, dalla Regina Elisabetta II, per i festeggiamenti globali del suo novantesimo compleanno, è interessante al di là della consueta esibizione sguaiata delle magliette con le scritte pro e contro. E al di là della campagna stampa in atto, un po’ stucchevole, soprattutto quando vede scendere in campo come sponsor del sì, i fantini. Che c’entrano? Possono le Contrade decidere qualcosa senza i loro “bigliettini”? Senza i loro suggerimenti che sono ormai obbligati – purtroppo – quando c’è da scegliere i cavalli. Ma quanto ad andare o meno al cospetto della Regina Elisabetta II, lo devono decidere le Contrade e il Comune, facendo a meno dei consigli dei fantini.

E infatti a breve il Magistrato delle Contrade dirà la sua. Intanto la signora Rebecca Lewis Lalatta, organizzatrice del regal compleanno e abile utilizzatrice dei giornali senesi, ha reso noto che l’evento oggetto dell’invito a Siena, il 6 ottobre scorso è stato da lei illustrato «al sindaco, all’assessore al turismo. Una parata di cui si sta organizzando la regia in grande stile a cui assisteranno circa 7mila persone, prevista dal 12 al 15 maggio. Naturalmente saranno presenti i membri della famiglia reale. Mi risultano già le adesioni di Oman, Cile, Nuova Zelanda, Sudafrica, solo per citare alcuni Paesi» (il virgolettato è da La Nazione del 6 novembre). L’evento si terrà nel parco privato della regina a Windsor.

La signora, anche in una precedente intervista al Corriere di Siena, aveva puntualizzato che la comitiva senese sarebbe l’unica a rappresentare l’Italia al cospetto della Regina, che l’invito muove dall’amore della Regina per i cavalli ed è un omaggio al Palio in una ribalta mondiale. E fino a qui, ci siamo. La signora che organizza il regale evento, e che ha la rappresentanza (formale firmata dal Segretario della Regina) in Italia ed in altri Paesi per il compleanno, ha fatto il suo, illustrando sinteticamente le motivazioni dell’invito. Che non è espressione diretta della Corona, ma dei loro mandatari comunque con pieno mandato, i quali hanno espresso al Sindaco il fatto che sia la Regina in persona ad insistere per far rappresentare l’Italia dal Palio di Siena.

La signora, una quarantina di giorni fa, ha chiamato più o meno contemporaneamente Magistrato delle Contrade e Comune. E da allora Palazzo Pubblico ha messo in stand by ogni decisione in attesa del pronunciamento autonomo delle Contrade. Proprio per non interferire nella decisione delle Contrade, Valentini, venerdì scorso, allo stabilimento Gsk di Rosia, si è tenuto ben lontano dall’ambasciatore inglese, Christopher Prentice, che è stato presente tutta la mattinata

I Priori tireranno le fila a giorni. E la decisione non è facile. La ribalta mondiale è prestigiosa, la motivazione dell’invito è stata comunicata come segno dell’amore per il Palio da parte della Corona inglese, i precedenti ci sono e forse meno autorevoli. Ma in più c’è la questione di fondo: le Contrade hanno deciso di starci dentro la ribalta mondiale contemporanea. Hanno deciso di stare sul palcoscenico globale, da protagoniste, misurandosi per esempio con i media in modo organico, costituendo un Consorzio ad hoc. Trattando economicamente la cessione della diretta del Palio, cedendo i diritti anche per diffusione via Internet in tutto il mondo, misurandosi anche con produzioni internazionali di film, documentari e quanto altro inerente al Palio.

Aver deciso di stare dentro questa centrifuga globale, sedendosi al tavolo della comunicazione mediale, senza cedere neppure ad un minimo di riflessione quando – una decina di anni fa – una Contrada chiese di riflettere sull’opportunità di una sospensione di questa esposizione costante e mondiale del Palio (non era segno di chiusura, perché nessuno può impedire la diffusione quanto meno di tre minuti per i diritti di cronaca di qualsiasi evento), obbliga le Contrade a confrontarsi con il mondo a tutto tondo. Vendere i diritti della diretta del Palio nel mondo e poi dire no all’invito della Regina Elisabetta per il suo compleanno mondiale, a parere dello scrivente appare un po’ contraddittorio.

E potrebbe offrire anche il fianco alla beffa finale. E cioè che l’omaggio al Palio, anche con l’eventuale rifiuto delle Contrade, avvenga comunque, con la signora Rebecca Lewis Lalatta, pronta a ripiegare sui fantini (che sono privati e liberi cittadini), per far sfilare loro a Windsor, in sella a qualche sbuffante purosangue d’Albione. Annunciati all’altoparlante in pompa magna, come rappresentanti del nostro Palio. Ecco, questo, se possibile, sarebbe da evitare. Meglio allora, se le Contrade optassero per il no, spedire al cospetto della Regina una rappresentanza dei figuranti del Comune (ovviamente a spese della Regina…) del Corteo Storico, dal Capitano del Popolo alle Contrade Soppresse. Perché se si sta dentro la centrifuga del mondo, non si può pensare che un invito della Regina Elisabetta (sempre) II, possa turbare la contemporaneità delle nostre tradizioni e dei nostri valori contradaioli.

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