gdfInvestivano i soldi dei clienti in una finanziaria svizzera non autorizzata a svolgere alcuna attività in Italia. Per questo 18 promotori finanziari sono stati raggiunti da altrettante ordinanze di misura interdittiva temporanea dalla professione firmate dal Gip di Firenze Angelo Pezzuti su richiesta della Procura fiorentina. Le misure sono state eseguite in seguito agli accertamenti del nucleo di Polizia tributaria della Gdf di Firenze. I professionisti sono tutti indagati per l’ipotesi di reato di abusivismo.

Le indagini Secondo gli accertamenti condotti dalle Fiamme gialle, coordinate dal Sostituto Procuratore Giuseppe Ledda, i 18 promotori finanziari, iscritti all’albo unico dei promotori finanziari, oltre a svolgere regolarmente la loro attività su mandato di istituti di credito italiani a Firenze, Prato, Pisa, Arezzo, Livorno, Treviso, Venezia, Pavia, Alessandria, Cuneo e Reggio Emilia, procacciavano anche clienti interessati ad investire attraverso finanziaria svizzera non autorizzata a svolgere alcuna attività in Italia. I provvedimenti sono la prosecuzione dell’inchiesta ‘Ricchi e felici’ che nell’ottobre 2013 aveva portato all’arresto di 4 persone ritenute a capo di una rete di consulenti finanziari che si occupava del trasferimento illecito all’estero, soprattutto in Svizzera, somme di denaro per decine di milioni di euro. Ai promotori finanziari destinatari del provvedimento interdittivo era affidato il compito, in cambio di una provvigione, di individuare tra i clienti quelli potenzialmente interessati ad investire all’estero in prodotti finanziari maggiormente remunerativi. Le ordinanze emesse nei confronti dei promotori finanziari avranno la durata di 1 o 2 mesi a seconda della posizione degli indagati. Contestualmente sono state eseguite due perquisizioni locali nei confronti di altrettanti promotori finanziari mentre approfondimenti sono in corso per accertare la provenienza delle provviste di denaro.

“Spalloni” per trasportare maxi somme  La Guardia di Finanza ha ricostruito che centinaia di migliaia di euro in contanti venivano nascosti in valigette e consegnati dai clienti ai consulenti finanziari in alberghi di lusso, soprattutto di Firenze. Poi, le somme venivano trasferite illecitamente in Svizzera attraverso ‘spalloni’. In uno dei casi documentati dalle Fiamme gialle attraverso intercettazioni ambientali, risalente al giugno del 2013, uno dei promotori accompagnò un suo cliente in un albergo a Firenze per la consegna di oltre 300.000 euro a un ‘private banker’ di Lugano arrestato alcuni mesi dopo con l’accusa di essere uno dei vertici dell’organizzazione. Secondo quanto ricostruito dalla Gdf solo nel primo semestre del 2013 l’organizzazione avrebbe raccolto, anche per portarle all’estero, somme per oltre 200 milioni di euro.

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