Nella Casa di reclusione di Massa, che ospita 219 detenuti, c’è una situazione di emergenza per l’acqua. Il garante dei diritti dei detenuti della Toscana, Franco Corleone, ha fatto visita al carcere questa mattina e ha rilevato alcune criticità «che devono essere affrontate immediatamente, affinché questa struttura rimanga un modello e non vengano messe in discussione la sua fama e le sue potenzialità».

Tre aspetti Il problema dell’acqua presenta tre diversi aspetti: «Il piano terra della sezione B, quello che dovrebbe ospitare l’infermeria, è chiuso e inutilizzato a causa di perdite dai tubi sotto il pavimento– prosegue Corleone –. L’acqua zampilla, specie quando piove, nonostante la sezione sia stata oggetto di ristrutturazione pochi anni fa. Si tratta di una situazione inaccettabile, il direttore ha contestato i lavori alla ditta esecutrice. Al contempo nel resto del carcere, dove si trovano i detenuti, c’è una carenza d’acqua per via della portata non sufficiente. C’è un impegno di Gaia (il gestore idrico dell’area, ndr) ad effettuare un sopralluogo, forse già lunedì prossimo, e verificare quali interventi siano necessari». Il terzo aspetto, spiega ancora Corleone, «riguarda un pozzo artesiano, che sopperiva in qualche modo alle carenze, ma al momento non è utilizzabile a causa della rottura di una pompa».

Manca un direttore a tempo pieno Il garante aveva deciso la visita a seguito di alcune lettere di detenuti che segnalavano queste e altre criticità esistenti. «La Casa di reclusione di Massa è una struttura che non deve perdere le proprie caratteristiche – sostiene Corleone –. Occorre risolvere subito i problemi evidenziati». Dei 219 detenuti presenti, «186 sono con condanna definitiva. Si fanno molte lavorazioni, soprattutto tessili: un centinaio di persone produce coperte, lenzuola, è presente un laboratorio di sartoria. E poi c’è l’orto. Fino a poco tempo fa si svolgeva anche un’attività di riparazione di macchine da caffè». Riguardo alle lavorazioni, «occorre definire ora programmi di formazione per la sicurezza sul lavoro e sistemi di sicurezza antincendio. A Massa, non c’è la figura del garante cittadino, mi attiverò per sollecitare il Comune. C’è da fare un lavoro per rafforzare il rapporto con la città e con il volontariato. Nella Casa di reclusione, la quota di detenuti per violazione dell’articolo 73 della legge antidroga è alta: sono 62, dei quali una quindicina in trattamento metadonico». Tra le altre criticità evidenziate, «si rileva la necessità di rafforzamento della struttura amministrativa e va rafforzata anche l’area educativa. Ho parlato con gli operatori e con il direttore della Casa di reclusione, Paolo Basco». Basco occupa la carica in reggenza, «è il direttore del carcere di Arezzo. Presto, Massa dovrà avere un direttore a tempo pieno».

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