Il presidente del Parlamento europeo
Tempo lettura: 2 minuti

FIESOLE – Il presidente del Consiglio europeo, António Luís Santos da Costa, è intervenuto all’Istituto Universitario Europeo di San Domenico di Fiesole, durante un incontro dedicato a “La sicurezza in Europa in un’epoca di incertezza”.

All’evento hanno partecipato anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro, la presidente del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, Kata Tüttő, e i vertici dell’istituto accademico.

Durante il suo discorso, Costa ha citato figure storiche come Giorgio La Pira e Antonio Gramsci, sottolineando la necessità di costruire una “difesa europea autentica”, affermando che “nell’attuale contesto, la pace senza difesa è un’illusione”.

Ha inoltre evidenziato come la Germania si appresti a investire oltre 500 miliardi di euro nella difesa nei prossimi anni, una cifra superiore alla metà della soglia fissata dal programma ReArm EU, grazie a una recente riforma costituzionale che permette a Berlino di indebitarsi senza limiti per il riarmo. Secondo analisti europei, questa dinamica rischia di trasformare il riarmo europeo in un progetto a trazione tedesca, penalizzando l’intera Unione.

Sul tema dell’allargamento dell’UE, Costa ha ribadito la posizione del Consiglio europeo: “Dobbiamo essere pronti, politicamente, istituzionalmente e finanziariamente, ad accogliere nuovi membri come Ucraina, Moldavia e Balcani Occidentali”. Ha poi annunciato una visita a Leonardo, definita “attore fondamentale per la nostra sicurezza comune”, sottolineando il cambio di paradigma a Bruxelles, dove la spesa militare è tornata centrale dopo decenni di marginalità.

All’uscita del presidente, un gruppo di studenti dell’Istituto ha manifestato gridando “Free Palestine”, criticando il silenzio dell’Europa sulla situazione a Gaza, tema ignorato anche da Costa nel suo intervento. I ricercatori hanno protestato contro il piano di potenziamento della difesa Readiness 2030 (ReArm Europe) e contro “il genocidio in corso a Gaza”, denunciando un trasferimento di ricchezza dal pubblico ai produttori privati di armi e temendo tagli a sanità, istruzione e servizi sociali. Lo slogan della protesta: “Education not militarisation”.

Il dibattito sulla sicurezza europea si intreccia così con le tensioni internazionali e le preoccupazioni per le scelte politiche e finanziarie dell’Unione, mentre il settore della difesa registra crescite record in borsa e nuove sfide si profilano all’orizzonte per il futuro dell’Europa.

Iscriviti al nuovo canale WhatsApp di agenziaimpress.it
CLICCA QUI

Per continuare a rimanere sempre aggiornato sui fatti della Toscana
Iscriviti al nostro canale e invita anche i tuoi amici a farlo!