Scelte coraggiose, strutturali e costruttive che abbiano l’obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio, rilanciare l’economia e rafforzare il sistema produttivo e sociale del Paese  facendo perno su tutte le istituzioni della Repubblica ed in particolare sulle istituzioni di prossimità.
Sono le richieste dei Comuni italiani al nuovo Governo Monti che lunedì varerà il pacchetto di misure nel tentativo di far uscire l’Italia dalla crisi che la sta travolgendo.

La centralità delle autonomie locali Un appello affinché il rilancio dell’autonomia torni ad essere il binario sul quale far passare tutte le misure che vedranno direttamente coinvolti i Comuni italiani, pronti a fare squadra con le altre istituzioni e a partecipare per rendere operative tutte le scelte che si renderanno necessarie se saranno eque, concordate e rispettose dei ruoli e delle funzioni di ognuno.
 
Le misure da adottare Nel richiamare poi la necessità di dare soluzione alla situazione drammatica generata dai tagli delle ultime manovre sul trasporto pubblico locale e sul fondo sociale, i Comuni confermano l’obiettivo di spostare la tassazione sui redditi e sul lavoro verso i patrimoni, e in questo senso ritengono che una maggiore autonomia in materia di ICI (che sia progressiva e attenta alle basi imponibili minori) possa restituire certezza alle entrate dei comuni. Allo stesso modo valutano possibile operare un intervento anche con la partecipazione dei comuni sui patrimoni immobiliari molto consistenti per chiamare al sacrificio in modo diverso coloro che possono dare un contributo più sostenuto. Per fare in modo che queste misure non operino un effetto negativo sull’organizzazione degli enti e sulla qualità dei servizi si chiede l’eliminazione di tutte le norme che oggi limitano in qualche modo l’autonomia degli enti e che non hanno effetti sui saldi di finanza pubblica a partire da quelle in materia di piccoli comuni e di personale.

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