Si avvicina il Natale, periodo per trovare i parenti e gli amici, per pensarci ai nuovi progetti e rendere conto di tutto quello che non si è fatto durante l’anno che  sta per finire. In Italia arriva la Befana e Babbo Natale e si apparecchia il presepe e l’albero di Natale, ma che si fa negli altri Paesi del mondo? Dalla Spagna, al modo di Charles Dickens, ecco un racconto di Natale.
 
Due opportunità per tentare la fortuna La “Navidad” (Natale) in Spagna si celebra a suon di cibo e soldi. Infatti, sono i due sorteggi di lotteria quelli che hanno l’incombenza di aprire e chiudere questo periodo di gioia. Il taglio del nastro lo fa il sorteggio della Lotteria di Natale il 22 dicembre e il sipario cala con la Lotería del Niño (letteralmente Lotteria del Bambino) il 6 gennaio.  Il primo premio del sorteggio di Natale viene chiamato “el Gordo” (il grasso) ed è cantato per i ragazzi del Collegio di San Idelfonso di Madrid e trasmesso in TV e radio.
 
Volti famosi nel presepe Anche gli spagnoli decorano le sue case con il presepe e l’albero di Natale. Le statuine folkloristiche del presepe sono le stesse di quelle italiane, fuorché a Catalonia, dove ne hanno una di più, il “caganer”, che raffigura una persona che intenta a defecare. A Catalonia questa figura si trova ovunque e rappresenta personaggi famosi dal mondo della politica e da quello dello spettacolo, essendo le più vendite questo anno quelle di Piqué e Shakira.
 
Dolcezza famigliare Come in quasi tutte le feste spagnole, a Natale si mangia tanto. Non ci sono tante differenze tra il cibo natalizio italiano e quello spagnolo.  Anche nella Spagna si mangia l’agnello ed il torrone alla cena di “Nochebuena” (cena della vigilia di Natale), però, invece il capitone, si mangia il “marisco” (frutti di mare). Addirittura al torrone, si mangiano il “polvorón” (pasticcino friabile), il “mantecado” (dolce a base di strutto e mandarle) ed il “mazapán” (marzapane). Passata la cena della vigilia di Natale, si fa il pranzo di Natale il 25 dicembre. Tutte i due sono celebrazione in famiglia e si fanno a casa, oppure in ristorante quella del 25 dicembre.
 
Babbo Natale non arriva per tutti La sera del 24 dicembre le famiglie spagnole si trovano davanti al televisore per ascoltare il messaggio degli auguri del re Juan Carlos. Nei paesi più tradizionali ci si cantano i “villancicos” (canzoni popolari natalizie) e i bambini si trovano in strada per cantare e suonare la “zambomba” (strumento tradizionale natalizio) davanti alle porte dei vicini e chiedere “el aguirnaldo” (paga dai genitori oppure tredicesima dalle aziende) come pagamento per queste canzoni. Sempre la sera del 24 è la sera in cui arriva “Papá Noel” (Babbo Natale), ma, al contrario che in Italia, questa non è una tradizione molto estesa. Dopo la cena, i cristiani si avviano alla “misa del gallo” (messa di Mezzanotte”), però tanto questa tradizione come quella del “aguirnaldo” si stano lasciando perdere. 
 
Scherzi e feste in strada Le feste meno famigliari arrivano il 28 ed il 31 dicembre. Il 28 dicembre gli spagnoli festeggiano “el día de los santos inocentes” (giorno dei santi innocenti), un giorno in cui ci si fanno scherzi e ci si prende in giro a vicenda. La sera del 31 dicembre si festeggia la “Nochevieja” (Capodanno). A cena si mangia più o meno le stesse cose che a “Nochebuena”, mai le lenticchie italiane, e a mezzanotte si beve cava o champagne e si prendono le 12 uve della fortuna, una per ogni mese dell’anno che finisce.  Dopo la cena, che si può fare con la famiglia oppure con gli amici, arriva il “Cotillón” (festa di Capodanno). Queste feste hanno luogo in alberghi, ristoranti, pub oppure discoteche.  Alla fine della serata, che di solito finisce all’alba, si mangiano i “churros” (frittella) con cioccolata.
 
Niente Befana, i Re Magi arrivano La sera del 5 gennaio è la sera dedicata ai bambini.  In tutte le città spagnole viene organizzata una sfilata in cui si esibiscono i Re Magi, i quali offrono dolci e caramelle ai più piccoli della famiglia. All’indomani, cioè l’Epifania, sono i Re, invece alla Befana, quelli a lasciare i regali sotto l’albero. Questo giorno si mangia il famoso “Roscón de Reyes”, un altro dolce natalizio.
 
Le tradizioni sono diverse, ma l’essenza non cambia mai. I tre spiriti di Dickens si trovano sempre a Natale.
 

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