Bene il comportamento dei dieci Comuni toscani virtuosi ma non bisogna dimenticare la drammaticità della condizione in cui versano gli enti locali. E’ il messaggio lanciato oggi da Firenze durante la firma del patto d’Amiciziatra le due associazioni rappresentative dei comuni della Toscana, Anci e UNCEM, e i dieci comuni virtuosi toscani inseriti nello Schema di decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, pubblicato di concerto con il Ministro dell'interno, il Ministro per gli affari generali, il turismo e lo sport e il Ministro per la coesione territoriale (e di cui si attende la firma di qui a poco).

I Comuni virtuosi Sono Abbadia San Salvatore, Monteriggioni e San Gimignano (SI), Buggiano e Serravalle Pistoiese (PT), Castagneto Carducci e Rosignano Marittimo (LI), Calcinaia (PI), Greve in Chianti (FI) e Subbiano (AR). Per il 2012 questi, come gli altri comuni virtuosi italiani (143 in tutto), ottengono un saldo obiettivo in termini di competenza mista, pari a zero, mentre ai non virtuosi spetterà un maggior contributo per il riequilibrio degli obiettivi di finanza pubblica.

I criteri di virtuosità  Quattro i criteri seguiti per stabilire la virtuosità degli enti: il rispetto del Patto di Stabilità per il 2010; il grado di autonomia finanziaria, l'equilibrio di parte corrente (entrambi riferiti ai dati di competenza finanziaria del 2009) e la capacità di riscossione (riferita ai dati di competenza finanziaria e di cassa dell'anno 2009).

Il Patto d’Amicizia  Con la firma del Patto di Amicizia di oggi, si manifesta l’intenzione delle due associazioni di affiancare questi comuni nella promozione del percorso di virtuosità che vede nell’efficienza amministrativa, nella razionalizzazione dei costi e nel perseguimento della qualità ambientale e della coesione civile i principi fondamentali per lo sviluppo della pubblica amministrazione e della crescita civile.

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