interventomaxilloBimbaE’ il più piccolo pacemaker senza fili al mondo, dal peso di appena due grammi ed è stato impiantato per la prima volta in Italia, a Pisa nell’ambito della sperimentazione internazionale Micra, che coinvolge 780 pazienti reclutati in oltre 50 centri in tutto il mondo.

Pacemaker grande come una pillola Ad eseguire l’intervento il gruppo di Maria Grazia Bongiorni, direttore dell’unità operativa di Cardiologia 2 dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, uno dei primi centri al mondo inclusi nello studio Micra (Micra Transcatheter Pacing System, ossia sistema di stimolazione intracardiaco transcatetere) e ha ricevuto preventivamente l’approvazione dal comitato etico competente e dal ministero della Salute, per ottenere il marchio Ce e l’approvazione dell’ente statunitense per il controllo sui farmaci (Fda). I risultati iniziali sui primi pazienti, a distanza di tre mesi dall’impianto, saranno resi noti all’inizio del 2015. Realizzato dalla ditta Medtronic, il piccolo pacemaker pesa 2 grammi e misura poco più di 2 centimetri (è poco più grande di una pillola, un decimo della grandezza di un pacemaker convenzionale) e ha una durata che può variare da 7 a 14 anni. Viene inserito attraverso la vena femorale e si ancora nel ventricolo destro con 4 piccoli arpioni. Non ha bisogno di alcun filo inserito nelle vene e, agganciato direttamente all’interno del cuore, il sistema Micra emette impulsi elettrici in grado di regolarizzare il battito cardiaco attraverso un elettrodo posizionato sul dispositivo stesso.

Maggior beneficio per milioni di pazienti «Questa tecnologia miniaturizzata, dall’approccio mininvasivo – spiega Bongiorni – è stata studiata per fornire ai pazienti una tecnologia avanzata in alternativa ai sistemi di stimolazione tradizionali. Siamo orgogliosi che il nostro ospedale sia stato selezionato tra un gruppo ristretto di centri che partecipano allo studio clinico mondiale. I risultati che deriveranno si tradurranno in un maggior beneficio per i milioni di pazienti che ogni anno necessitano di questa terapia».

 

 

 

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