FIRENZE – Le 5 regioni in cui si concentra gran parte dell’industria italiana sono Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana e guadagnano terreno all’interno del gruppo raggruppando il 72,5% delle imprese e l’84,4% dei ricavi.

Sono i numeri della quarta edizione dell’Osservatorio “Controvento: le aziende che guidano il Paese”, curato da Nomisma in collaborazione con Crif e Cribis.

In italia le aziende realmente competitive sono 5.198: generano l’8,9% dei ricavi complessivi della manifattura e il 14% del valore aggiunto. L’Italia continua a presentare un sistema manifatturiero a due velocità con un gruppo di imprese che, pur rappresentando una minoranza, è in grado di trainare lo sviluppo e l’economia italiana

Dall’analisi aggregata sui bilanci 2021 di un campione di 73.000 aziende italiane emerge come solo il 7,1% del totale delle imprese riesca a garantire parametri di competitività (nella precedente rilevazione erano il 6,5%) considerando la crescita dei ricavi, la marginalità industriale e creazione di valore aggiunto. Tuttavia, spiega lo studio, in un contesto di generalizzata ripresa si accorcia la distanza di performance tra il gruppo di imprese Controvento e il resto. Considerando i ricavi tra il 2016 e il 2021, quelli delle 5.198 imprese Controvento sono cresciuti del 74%, mentre il resto delle imprese è cresciuto del 23%; il 10% delle imprese più grandi genera il 68-69% dei ricavi complessivi.

Ma anche le imprese Controvento subiscono una frenata sul fronte della crescita dimensionale: rispetto allo scorso anno i ricavi medi passano da 15 a 14,9 milioni di euro e gli occupati da 45,7 a 37,8.

L’indagine evidenzia  comunque un ritorno della concentrazione di competitività nelle regioni con una maggiore tradizione manifatturiera.

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