FIRENZE – In Toscana, nel 2024, si sono verificati 15.174 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 188 persone e il ferimento di altre 19.465. Rispetto al 2023 aumentano, meno di quanto si registri a livello nazionale, il numero degli incidenti (+1,6%) e quello dei feriti (+1,9%).
Si rileva inoltre un decremento delle vittime (-6,9%) più marcato rispetto al lieve calo osservato a livello nazionale (-0,3%). Nel lungo periodo, rispetto al 2010, il numero delle vittime mostra una contrazione rilevante: -38,6% in Toscana e -26,3% a livello nazionale.
Lo rileva Istat che ha presentato l’analisi degli incidenti stradali in Toscana per l’anno 2024. Nel 2024 si è consolidato definitivamente il ritorno a una mobilità su livelli analoghi a quelli pre-pandemia, con un aumento degli spostamenti per motivi di lavoro, studio e turismo. Sul fronte dell’incidentalità stradale, a livello nazionale il numero delle vittime è rimasto pressoché stabile rispetto al 2023, mentre si registra un aumento del 4,1% sia degli incidenti che dei feriti.
La Toscana rispetto agli obiettivi europei
Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di benchmark (fissato al 2019) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione (Key Performance Indicators), che ogni Paese, Italia inclusa, deve fornire alla Commissione Europea1. Inoltre, la Dichiarazione di Stoccolma del febbraio 2020 auspica una vision “zero vittime” per il 2050. Rispetto all’anno 2019, il numero di vittime registra una diminuzione del 10% in Toscana e del 4,5% in Italia. Nello stesso periodo, l’indice di mortalità mostra un leggero calo: da 1,3 a 1,2 decessi ogni 100 incidenti nella regione e da 1,8 a 1,7 a livello nazionale. Nel 2024 aumenta lievemente in Toscana, rispetto al 2019, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti in incidente stradale attestandosi, su un valore superiore alla media Italia (49,5% contro 45,5%). Considerando gli utenti vulnerabili in base al ruolo che hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo sul totale dei deceduti in Toscana risulta superiore rispetto alla media nazionale (60,1% contro 51,8%). Nel periodo 2019-2024 l’incidenza dei pedoni deceduti è aumentata significativamente nella regione, passando dal 15,3% al 17,6%, a fronte di un decremento registrato in Italia, dove
passa dal 16,8% al 15,5%.
I costi sociali
Nel 2024 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone – calcolato sulla base dei parametri aggiornati da Istat e ACI nel 20232 e sulla base di quanto rilevato da Polizia Stradale, Polizie locali e Carabinieri – ammonta a poco più di 18 miliardi di euro (309 euro pro capite), pari a quasi l’1% del PIL nazionale3. In Toscana tale costo è di 1,4 miliardi di euro (385 euro pro capite) ed incide per il 7,7% sul totale nazionale (cfr. Glossario e Nota
metodologica a fine testo).
Il rischio di incidente stradale
In Toscana, tra il 2023 e il 2024, l’indice di lesività (numero di feriti ogni 100 incidenti) aumenta lievemente da 127,9 a 128,3, resta invariato l’indice di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti, moltiplicato per 100) pari a 1, mentre diminuisce l’indice di mortalità, che passa da 1,4 a 1,2 decessi ogni 100
incidenti.
L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: in evidenza le criticità del tratto autostradale A1, lungo il quale si registra il maggior numero di incidenti (277, 13 decessi e 500 feriti), della Strada Statale Aurelia (SS01) e della SS67. Gli incidenti più gravi invece si registrano sulla SS 680, dove gli indici di mortalità e di gravità raggiungono rispettivamente il valore di 40 e 28,6. L’indice di mortalità cresce nelle province di Prato, Siena, Lucca, Massa Carrara e Pistoia, diminuisce nelle province di Arezzo, Grosseto, Pisa, Livorno e Firenze.
Nel 2024, in Toscana, il maggior numero di incidenti (11.696, il 77,1% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 90 morti (il 47,9% del totale) e 14.266 feriti (73,3%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le tipologie di strada, ma l’incremento maggiore si verifica sulle altre strade (+4,5%), seguite dalle autostrade (+2,3%) e dalle strade urbane (+0,9%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle autostrade (3,7 decessi ogni 100 incidenti) – dove, rispetto all’anno precedente, si registrano il 91,7% di decessi in più – e sulle altre strade (2,6 decessi ogni 100 incidenti). Sulle strade urbane il 48,2% dei sinistri stradali si verifica lungo un rettilineo, percentuale che sale al 54,1% sulle strade extraurbane. In ambito urbano, gli incidenti che avvengono in prossimità di un incrocio rappresentano il 19,2% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di un’intersezione (17,3%), di una rotatoria (7,7%) e di una curva (6%). Sulle strade extraurbane il 25,1% degli incidenti si verifica in prossimità di una curva, il 7,8% nei
pressi di un’intersezione, il 7,3% di un incrocio e il 3,2% di una rotatoria.
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