montecristoIntesa tra Parco dell’Arcipelago toscano e il Corpo forestale dello Stato per il controllo e la vigilanza ambientale nella riserva naturale dell’isola di Montecristo. La sigla del protocollo giovedì prossimo all’isola d’Elba: a sottoscriverlo Giampiero Sammuri, presidente del Parco e Giuseppe Vadalà, comandante regionale della Forestale.

Gli obiettivi dell’intesa In base all’accordo il Corpo forestale, si spiega in una nota, «assicurerà la tutela ambientale mettendo a disposizione uomini e mezzi per il raggiungimento della salvaguardia dell’ambiente terrestre, costiero e marino in un’area di particolare interesse, pregio e valore ambientale quale è l’isola di Montecristo, con azioni di controllo preventivo e repressivo dei comportamenti illeciti e contro le minacce al patrimonio naturalistico, obiettivo comune all’Ente Parco e al Cfs». Il personale della Forestale assicurerà la sorveglianza del territorio e dell’ambiente costiero allo scopo di prevenire e reprimere accessi non autorizzati nell’area marina protetta ed attività di bracconaggio a mare; svolgerà, inoltre, attività di analisi relativa alla prevenzione delle possibili minacce alle risorse naturali dell’isola e monitoraggio delle specie e degli habitat presenti ed attività emergenti di sicurezza ambientale stabilite con l’Ente Parco anche in riferimento al sistema di videosorveglianza in corso di realizzazione sulle isole dell’Arcipelago toscano.

Sammuri: «Attenzione a non lasciar sguarnito il territorio» «Si conferma con questa firma la forte collaborazione tra Parco e Forestale – spiega Sammuri -. Sarebbe necessario mantenere le specificità e le funzioni specializzate che il corpo ha sempre avuto per preservare in modo unitario funzioni e professionalità oggi ancora più indispensabili, anche a seguito dell’approvazione della recente legge 68/2015 in materia di punibilità delle nuove fattispecie di ecoreati. In un periodo in cui si sta discutendo anche la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato, il rischio è che in futuro si abbia vigilanza solo nei centri urbani e si sguarnisca il resto del territorio, dal controllo del quale spesso dipende la salute delle persone ed il mantenimento di biodiversità e servizi eco sistemici».

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