PISTOIA – La polizia ha fatto irruzione questa mattina nella canonica di Vicofaro a Pistoia, dove da anni il parroco don Massimo Biancalani gestiva un centro di accoglienza per migranti.
Con l’ausilio di scudi antisommossa, le forze dell’ordine hanno fatto uscire gli ultimi migranti ancora presenti all’interno, ponendo fine a una situazione che da tempo era al centro di polemiche legate a degrado, insicurezza e gravi problemi igienico-sanitari certificati dall’Asl.
Negli ultimi giorni, in seguito a un’ordinanza del Comune firmata dal sindaco Alessandro Tomasi, la maggior parte degli ospiti – circa un centinaio – era stata trasferita in strutture alternative con il supporto della Caritas. Tuttavia, alcuni migranti avevano rifiutato di spostarsi nonostante ripetute richieste, costringendo la polizia a intervenire per completare lo sgombero.
Don Biancalani ha comunicato lo sgombero con un breve messaggio su Facebook, esprimendo un senso di sconfitta rispetto alla missione di accoglienza portata avanti negli ultimi dieci anni: “Hanno sgomberato Vicofaro”, ha scritto. Al momento dell’intervento, nella canonica erano rimaste solo poche persone, mentre a marzo gli ospiti erano circa 130-140.
La vicenda ha acceso un acceso dibattito tra il parroco e le istituzioni locali. Don Biancalani aveva convocato un presidio di protesta contro lo sgombero, definito da lui stesso come una “sconfitta della speranza”, accusando le istituzioni di mancanza di progettualità e reale impegno. Dall’altra parte, il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, ha preso le distanze dalle parole del parroco, definendo l’operazione un trasferimento necessario a causa delle condizioni igienico-sanitarie critiche della struttura.
Il sindaco Tomasi ha sottolineato che l’ordinanza di sgombero si è resa necessaria per ripristinare legalità, sicurezza e dignità sia nella parrocchia che nel quartiere, evidenziando il grave rischio sanitario che metteva a repentaglio la salute degli ospiti. Ha inoltre ricordato che il Ministero dell’Interno ha individuato 70 posti tra Cas e Sai come alternative abitative, ma che questi spazi sono stati utilizzati solo in minima parte, sottolineando la necessità di collaborazione da parte di tutti i soggetti coinvolti.
Parallelamente, la Diocesi e la Caritas hanno avviato da settimane il trasferimento volontario degli ospiti, mettendo a disposizione oltre 100 posti in strutture della provincia. Nonostante ciò, è stato presentato un ricorso al Tar contro l’ordinanza di sgombero, con l’obiettivo di sospenderla, ma le operazioni di trasferimento sono proseguite regolarmente.
Con lo sgombero si prevede anche l’avvio di lavori di adeguamento della parrocchia per trasformarla in un centro di primissima accoglienza, secondo quanto dichiarato dalla Diocesi, che ha ribadito il proprio impegno nell’accogliere e avviare i migranti all’autonomia.
La chiusura del centro di Vicofaro segna così la fine di un’esperienza di accoglienza che ha diviso la comunità locale, tra solidarietà e preoccupazioni per la sicurezza e la salute pubblica, e apre una nuova fase nella gestione dell’accoglienza migranti a Pistoia.