SIENA – La Fondazione Mps, capitolo degli eventi del cerimoniale del suo trentennale, conferma la sua vocazione culturale con un’importante nuova iniziativa editoriale dedicata al nostro territorio.
«L’inedita pubblicazione ’I tesori delle Contrade di Siena-Le sedi museali’ – ha affermato alla presentazione il presidente Carlo Rossi – testimonia una delle immagini più iconiche della nostra città: le Contrade di Siena, come prime comunità di pratica della storia nella nostra realtà, modelli virtuosi da cui trarre ispirazione. Con orgoglio dedichiamo il volume sulle sedi museali ai senesi e a coloro che amano la città e le sue tradizioni riconosciute come patrimonio culturale nazionale italiano».
Il volume rivela un percorso che conduce direttamente allo spazio più intimo di ciascuna consorella. «’I tesori delle Contrade di Siena-Le sedi museali’ – ha commentato Monica Barbafiera vice presidente Fondazione Mps – colma una precedente lacuna del nostro patrimonio, che soffriva la mancanza di un volume dedicato ai Musei delle Contrade. L’opera risalta come le sedi museali rappresentano la storia delle Contrade, essendo di fatto le prime proprietà di cui se ne ha memoria».
«ll progetto – ha continuato Laura Bonelli, Vernice Progetti Culturali, curatrice del volume-, risultato di un lavoro collettivo al quale hanno partecipato i protagonisti di questo ampio scenario, presenta in maniera dettagliata il patrimonio materiale, cioè gli oratori, monture e drappelloni; e immateriale, con i suoi saperi, tradizioni, e valori di coesione, senso della comunità più profondi di ciascuna Contrada. Questa iniziativa ha imposto un lavoro teutonico: ha permesso di far conoscere il valore della storia, la ricchezza del grande patrimonio conservato e tutto che è legato ai musei di Contrada, fra le nostre grandi ricchezze».
«Questo volume – ha osservato Katia Ballacchino docente antropologa culturale Università degli Studi di Salerno -, un piccolo atlante antropologico, dimostra l’esclusiva identità di Siena: non esiste un altro luogo capace di valorizzare così l’idea di comunità e il suo indotto. I musei delle Contrade raccontano anche ciò che non si vede, consentono di generazione in generazione di trasmettere il grande patrimonio culturale che sempre si arricchisce».
«L’opera mette in risalto come le sedi museali costituiscano la storia delle Contrade, essendo di fatto le prime proprietà di cui se ne ha memoria – ha commentato Gabriella Carpentiero, funzionario archeologo e coordinatore patrimonio demo etnoantropologico Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto Arezzo — L’approccio e l’interesse di carattere etno-antropologico assumono più con il riconoscimento del Ministero della Cultura del Palio quale ‘espressione di identità culturale collettiva’
Il volume, edito da Sillabe con foto di Andrea Lensini, è introdotto dal presidente Rossi, con il saluto del rettore del Magistrato delle Contrade Benedetta Mocenni e la prefazione di Jacopo Tabolli docente dell’Università per Stranieri di Siena. Gli stemmi delle Contrade in copertina sono stati realizzati da Pier Luigi Olla.







