un evento di VinOpera nel cortile interno del Castello GinoriSuggestive cantine, corti e antiche piazze, dando forza scenica all’opera messa in scena nei mesi estivi di luglio e agosto. Tutto questo è VinOperFestival, sotto la direzione artistica di Paolo Filidei e organizzato in collaborazione con Accademia Libera Natura e Cultura,nell’ambito di Arte e Musica 2014.

Il programma Ad inaugurare il cartellone sarà il 6 luglio nel cortile di Castello Ginori di Querceto (Montecatini VC – PI) il dramma “Tosca”. Per l’occasione saranno degustati vini della Cantina Marchesi Ginori Lisci. Segue l’1 agosto il secondo appuntamento nel giardino di Villa Viti a Mazzolla (Volterra – PI) con Pimpinone, intermezzo giocoso in tre atti di Georg Philipp Telemann, diretto eccezionalmente da Jan Willem de Vriend, con la regia di Eva Buchmann. VinOperFestival si conclude il 3 agosto nella stessa sede con la Bohème di Puccini. I vini in presentazione saranno dell’Azienda Colline di Sopra.

Il direttore e maestro Paolo Filidei racconta ad agenziaimpress.it lo spirito del Festival, il rapporto con il pubblico e la scelta delle opere:

Opera e vino si uniscono grazie a VinOpera Festival. Qual è la filosofia di questa manifestazione e come nasce l’idea? 

«L’idea nasce dalla volontà di valorizzare i migliori prodotti della tradizione toscana, riconosciuti da sempre come tratto distintivo della nostra cultura: l’opera ed il vino  fanno parte della storia e come tali oggi più che mai abbiamo il dovere di custodirne il valore. Vinoperafestival vuol contribuire a rilanciare, in un momento di difficoltà generale dell’economia nazionale, l’immagine più genuina del paese ed in particolare della Toscana: l’opera è nata qui, nella nostra regione 400 anni fa e dobbiamo esserne fieri, come dei nostri paesaggi da custodire ed i frutti meravigliosi che essi ci donano. Il vino in particolare, che è simbolo dello stare insieme in allegria e che, come ci ricordano i latini, è sinonimo di verità».

Tosca, Pimpinone e La Bohème: due opere molto conosciute e una terza invece che si vede poco sulle scene. Quel è stato il percorso per la scelta del programma?

«Il cartellone operistico 2014 rientra pienamente nella programmazione di lungo corso che VinoperaFestival si è prefissato: il melodramma italiano rimane assolutamente protagonista con due tra i titoli più amati della produzione del nostro conterraneo Giacomo Puccini. La novità sta nell’allargamento degli orizzonti, con l’introduzione di un titolo che idealmente posto al centro della stagione, si pone come una sorta di intermezzo di opera buffa rispetto al registro drammatico di Tosca e Boheme. L’opera italiana è sempre stata del resto modello assoluto in tutta Europa e quindi ci sembra interessante l’intreccio con la partitura del fecondo musicista tedesco, specie se avviene attraverso un’importante compagnia di produzione olandese, la quale contribuisce a rimarcare l’internazionalità di questo Festival».

Che tipologia di allestimenti avete scelto e quanto è difficile costruire tutto l’apparato necessario in spazi diversi dai teatri quali il Castello Ginori di Querceto e il giardino di Villa Viti a Mazzolla?

«Questa è la scommessa principale del nostro Festival e crediamo la nostra carta vincente: far uscire l’opera dallo stereotipo del palco teatrale per renderla diversamente viva negli ambienti suggestivi ed unici dei nostri allestimenti, quali il Castello Ginori di Querceto e la Villa Viti di Mazzolla. La scenografia naturale rende spesso superfluo ogni intervento aggiuntivo lasciando il campo all’immaginazione che la musica ci dona: in ambienti così raccolti  pubblico e spettatori divengono coprotagonisti dell’azione drammaturgica, entrambi avvinti dalla forza evocativa di un genere musicale che oggi conferma tutta la sua potenza espressiva. E poi il pubblico, già rapito dai paesaggi mozzafiato al proprio arrivo è definitivamente conquistato dal nostro complice in incognito: lo spirito del miglior vino!».

 

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