Emergenza rifiuti a Livorno, 30 novembre 2015. ANSA/FRANCO SILVI

E’ cominciato stamani, con una manifestazione di fronte a Palazzo municipale, lo sciopero di 48 ore dei lavoratori Aamps, la partecipata al 100 per 100 dal Comune di raccolta rifiuti e igiene ambientale, indetto nei giorni scorsi dalla Cgil e Fiadel per protestare contro la decisione della giunta Nogarin di avviare il percorso di concordato preventivo in continuità da presentare sabato prossimo al Cda dell’azienda nell’assemblea straordinaria dei soci.  L’azienda garantirà soltanto i servizi minimi essenziali come la raccolta dei rifiuti in mercati, ospedali, scuole e caserme.

La protesta Nel corso dello sciopero una settantina di lavoratori hanno manifestato stamattina in piazza davanti al Comune e poi in corteo nella zona del centro hanno distribuito volantini. Anche domani è previsto un presidio davanti al Comune e, alle 17 con concentramento in piazza della Repubblica, un corteo che si snoderà per le vie del centro, sempre per dire no al concordato. «Non servono 42 milioni per salvare Aamps – ha detto il segretario Fp Cgil di Livorno Giovanni Golino – per mettere in sicurezza i conti dell’azienda ne basterebbero 3, che potrebbero ridursi o rateizzarsi se si decidesse di ristrutturare il debito, piuttosto che andare al concordato, così come scelto dall’amministrazione comunale. E rimane incomprensibile – conclude Golino – il perché non trovare questi 3 milioni per salvare 500 posti di lavoro, quando il concordato potrebbe costare fino a 2 milioni di euro per consulenze affidate a pochi professionisti».

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