image (2)Ci voleva Papa Francesco a smuovere Firenze, Prato, e la Toscana. Dopo Giovanni Paolo II, in una società ancor più secolarizzata c’è tanta voglia di sacro. E il linguaggio di Bergoglio è quello che i toscani vogliono sentire.

Al di là dell’attenzione verso i poveri, è la semplicità che piace.

Il riferimento, molto conservator-popolare, a Don Camillo, è quello che ogni toscano ha nel cuore.

Perchè è questo incontro più che il Convegno Ecclesiale intitolato al Nuovo Umanesimo, che i cittadini attendono.

Le attese ci sono dal convegno della Chiesa italiana, sperando che le conclusioni siano maggiormente innovative rispetto al “logo” scelto, molto “Acr” e legato a un impostazione che sembrava moderna trenta anni fa.

Bergoglio a Santa Maria del Fiore: «A Gesù la gente interessa, per poter mantenere un contatto con essa. Mantenere un sano contatto con la realtà, con ciò che la gente vive, con le sue lacrime e le sue gioie, è l’unico modo per poterla aiutare, formare e comunicare. È l’unico modo per parlare ai cuori delle persone toccando la loro esperienza quotidiana: il lavoro, la famiglia, i problemi di salute, il traffico, la scuola, i servizi sanitari… E’ l’unico modo per aprire il loro cuore all’ascolto di Dio». Il cristiano è nel mondo ma non del mondo: questa è la sfida per questo Millennio. Se nel passato la Toscana ha tanto insegnato, in materia di umanesimo, oggi è una delle Regioni che più ha da imparare, smarrita tra innovazione e identità, in una dimensione frenetica e spaesata.

Francesco ha citato il toscano, più precisamente volterrano, predecessore Papa San Leone Magno, per salutare la città del giglio: «Dio e l’uomo non sono i due estremi di una opposizione: essi si cercano da sempre, perché Dio riconosce nell’uomo la propria immagine e l’uomo si riconosce solo guardando Dio». Questa è la vera sapienza, indicataci nuovamente dal Papa, nella città e nella Regione che hanno messo l’uomo al centro nel Rinascimento. Un uomo che, però, senza Dio, rischia di perdere la propria di immagine. E di essere smarrito come capita all’uomo di oggi.

Possa la “scossa” di Papa Francesco, che ha voluto vedere anche Prato e una comunità cinese importante quanto talvolta invisibile, essere una medicina che prosegue negli effetti anche nei mesi successivi, a Convegno chiuso.

 

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