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FIRENZE – Sempre più toscani lasciano la regione in cerca di opportunità lavorative e prospettive di carriera concrete.

Sono soprattutto i giovani laureati, i cosiddetti “cervelli in fuga”, a emigrare, con un ritorno in patria che resta raro. Un fenomeno che si accentua anno dopo anno, svuotando il Paese e in particolare la Toscana, come emerge dal rapporto della Fondazione Migrantes.

I numeri parlano chiaro: se nel 2024 le partenze dalla Toscana verso l’estero sono state 5.500, nel 2025 hanno raggiunto quota 7.400, con un incremento del 35% (quasi 2.000 unità in più). I residenti toscani all’estero, da 226 mila nel 2024, sono saliti a 241 mila quest’anno.

Risalendo al 2006, erano appena 91 mila: in vent’anni, quasi un triplo. La Toscana si colloca al decimo posto tra le regioni italiane per italiani residenti all’estero e al settimo per partenze nell’ultimo anno.

L’identikit dell’emigrante toscano
La fascia d’età più colpita è quella tra i 35 e i 49 anni (23%), seguita a ruota da quella 18-34 anni (22%), un segnale che l’emigrazione è legata al mondo del lavoro. Significativo anche il 18% di adolescenti under 17 che scelgono l’estero per studiare. Quote inferiori per gli over 65 (17%) e la fascia 50-64 (18%). Uomini e donne sono in parità, con un lieve vantaggio maschile.

La provincia di Lucca guida la “bandiera nera” (16% della popolazione iscritta all’Aire), seguita da Livorno, Massa Carrara e Pisa. In piccoli Comuni il fenomeno è drammatico: a Careggine (Lucca) vivono all’estero 800 persone contro 500 residenti; a Marciana Marina (Livorno) 2.300 emigrati contro 1.800 in loco; Zeri (Massa Carrara) e Fabbriche di Vergemoli (Lucca) vedono numeri quasi pareggiati tra residenti e “fuggitivi”.

Mete preferite: Brasile e Argentina in testa
L’Europa domina come continente, ma le destinazioni top sono in America Latina: Brasile (15%) e Argentina (11%), tallonati da Regno Unito (10%), Svizzera e Francia (7%).

Laureati in prima linea, non più i poco istruiti
«Colpisce come, se nel 2006 quasi la metà di chi lasciava l’Italia aveva un basso livello di istruzione, oggi ad emigrare sono soprattutto le persone con una formazione maggiore», spiega Sara Vatteroni, direttrice regionale toscana di Migrantes. Il rapporto definisce l’estero non come “fuga frettolosa”, ma come opportunità di crescita personale, formativa e professionale, parte di un percorso generazionale globale in un mondo interconnesso.

L’altra faccia: oltre 400 mila stranieri in Toscana
Mentre gli italiani partono, arrivano stranieri: oltre 400 mila residenti nella regione, quasi il doppio degli emigrati toscani. Contribuiscono a sostenere il welfare locale, compensando in parte l’esodo.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha commentato il rapporto: «Siamo orgogliosi di presentare questo documento di straordinario valore per comprendere il fenomeno migratorio. È la fotografia puntuale da cui partire per ripensare gli strumenti istituzionali. Promuoviamo il senso allargato di comunità con interventi per i toscani nel mondo, sostenendo l’identità toscana oltre i confini».

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