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Letterio Visigalli

«L’accessibilità alle cure è parte importante della coesione di una società». «Occorre contrastare il fenomeno drammatico di coloro che rinunciano a cure e terapie scientificamente valide, per affidarsi a veri e propri stregoni». «Investire nella ricerca è sempre una scelta vincente». Sono alcune dichiarazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la Giornata sulla lotta al cancro. Il Tg1, per rimarcare e sottolineare le parole del Capo dello Stato, ha aggiunto un’intervista a Letterio Visigalli, ex bandiera della Mens Sana, la cui vittoria più importante è arrivata lontano dal parquet: oggi, a 53 anni, secondo i medici Letterio si trova in uno stato di «totale regressione di malattia» ma, poco più di 10 anni fa, si vide diagnosticare il più pericoloso della pelle, il melanoma. Del 2007 invece l’arrivo delle metastasi e l’inizio della sua battaglia contro il cancro, «una brutta bestia» come la definisce lui. «C’è sempre più bisogno di persone che raccontino la loro esperienza – dice Letterio -. E’ l’unico modo per sensibilizzare l’opinione pubblica e credere nella ricerca, nelle sperimentazioni cliniche, senza farsi abbindolare da ciarlatani che offrono cure miracolose».

Storia di lotta al cancro: «Non bisogna mai mollare» Letterio Visigalli racconta di essere stato «il primo paziente in Europa a sottoporsi ad una cura immunoterapica mirata all’accelerazione del sistema immunitario – aggiunge -. La mentalità sportiva, quella che non ti fa mai mollare, ha aiutato molto. Il messaggio è che bisogna crederci, che ce la si può fare, anche grazie al supporto essenziale delle persone care. E poi – conclude – fondamentali sono prevenzione e conoscenza». Non un caso che a dirlo sia un testimonial Airc. Al Tg1 Letterio ha detto di essere stato fortunato ad essersi trovato «al posto giusto nel momento giusto», riferendosi anche al reparto di Immunoterapia Oncologica dell’Aou di Siena diretto dal professor Michele Maio. «Letterio è il paziente ideale – dice il professor Maio -. E’ la testimonianza diretta dei risultati che può raggiungere la sperimentazione clinica. Un caso anche di corretti comportamenti del paziente deve tenere, in momenti tra l’altro delicati dal punto di vista mentale. Lui ascoltò diversi pareri e decise cosa fare, senza farsi ingannare da tesi o proposte scientificamente non valide».

Il dottor Michele Maio
Il dottor Michele Maio

L’importanza della ricerca e della sperimentazione «Nel reparto che dirigo l’attività clinica è molto forte – conclude Maio -. Entro poche settimane partiremo con un’innovativa cura sperimentale che utilizzeremo a Siena e in altri 3 centri al mondo tra Germania e Stati Uniti. Il nostro lavoro non si ferma mai, è una ricerca continua tra nuovi farmaci e possibili combinazioni. Anche per questo siamo grati agli importanti i messaggi diffusi da Mattarella e da Letterio».

Pubblicato su La Nazione – ed. Siena del 27/10/2016

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