La mostra itinerante “Autoritratto di Kalongo. L’Africa raccontata da giovani apprendisti fotografi” si è spostata a Siena per la seconda tappa del progetto Fondazioni4Africa. È il Cortile del Podestà del Palazzo Comunale Siena, in Piazza del Campo, dal 3 al 26 maggio 2010, ad ospitare gli scatti che raccontano il rientro degli sfollati in Uganda. La mostra ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e in particolare gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado sulla realtà dei campi sfollati in Nord Uganda, Paese colpito e diviso da 20 anni di guerra civile. Per la prima volta quattro fondazioni, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma, Cariplo e Monte dei Paschi di Siena e 14 tra le principali ong italiane stanno realizzando insieme due importanti progetti a favore degli sfollati del Nord Uganda e a sostegno delle popolazioni rurali in Senegal.


Fondazioni 4 Africa – Oltre all’intervento in loco a favore della popolazione, il progetto Fondazioni4Africa prevede anche un’attività in Italia di restituzione all’opinione pubblica in termini di sensibilizzazione e di educazione rivolta alle scuole, attraverso una serie di eventi itineranti. La mostra, curata da Paola Riccardi, presenta venti scatti sui conflitti dimenticati e il ritorno a casa realizzati da altrettanti giovani studenti ugandesi nell’ambito di un laboratorio tenuto da Fotografi Senza Frontiere, onlus che si occupa di allestire laboratori permanenti di fotografia in aree critiche del mondo come strumento di  educazione e di auto-rappresentazione. I ragazzi hanno ripercorso e rappresentato la loro esperienza di sfollati fino a raccontare se stessi, i propri sogni e speranze per il futuro. Per un mese i ragazzi si sono trasformati in fotoreporter con macchina fotografica e registratore per raccogliere esperienze di vita nel campo sfollati di Kalongo. Dopo Milano e Siena, la mostra sarà allestita il prossimo autunno a Parma e nel 2011 a Torino.


La situazione in Uganda – Dopo l’indipendenza nel 1962, l’Uganda ha avviato un processo di crescita economica e sociale che, nonostante periodi di difficoltà legati a carestie, epidemie e scontri tribali, ha consentito al paese di raggiungere buoni livelli di sviluppo. A partire dagli anni ‘80, però, il governo ha dovuto far fronte alla situazione d’instabilità sviluppatasi nei distretti settentrionali, causata della guerriglia guidata dal movimento ribelle Lord’s Resistance Army (LRA). Dal 1987, i ribelli guidati dal leader Joseph Kony hanno cercato di prendere il potere attraverso azioni militari contro il governo e l’esercito nazionale e compiuto attacchi contro la popolazione civile. Si stima che, ad oggi, l’LRA abbia ucciso oltre 100.000 persone, sono stati almeno 20 mila i bambini e le bambine rapiti e costretti a entrare nei ranghi dei ribelli. Il conflitto ha avuto conseguenze disastrose sull’economia: l’indice di sviluppo umano della nazionale nel 2007 è pari a 0,505 e pone l’Uganda al 154esimo posto su 177 della lista stilata da UNDP (United Nations Development Program). I recenti sviluppi nelle trattative hanno aumentato il livello di sicurezza nella regione e favorito il rientro di alcuni sfollati alle loro abitazioni. Il rientro degli sfollati e la normalizzazione della regione dipenderanno dalla capacità di favorire la riconciliazione della popolazione, armonizzando il re-integro nella società degli ex combattenti con l’individuazione delle responsabilità per i crimini commessi durante la guerra. Il governo ugandese, ha deciso di perseguire i crimini commessi durante la guerra civile nel nord Uganda.


Siena

Articolo precedenteFlorovivaismo toscano in ginocchio, colpa del caro gasolio
Articolo successivoSanta Lucia spa, a San Gimignano conferma e fiducia per il Consiglio di Amministrazione