FIRENZE – Il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere. Il tempo è sospeso e, forse, stanno tutti prendendo parte al loro ultimo giorno di vita. Premio Ubu come miglior novità/progetto drammaturgico e miglior allestimento scenico, lo spettacolo “Amore” della Compagnia Scimone Sframeli va in scena da venerdì 5 a lunedì 8 novembre al Teatro Niccolini di Firenze. Inizio ore 19,30 (ad eccezione di domenica 7, ore 16).

Con “Amore”, il geniale duo del teatro italiano prosegue il proprio percorso drammaturgico ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome. Sul palco, oltre a Spiro Scimone e a Francesco Sframeli, Gianluca Cesale e la fiorentina Giulia Weber. La scena è di Lino Fiorito (già premio Ubu per lo spettacolo precedente della compagnia, “Giù”).

Lo spettacolo

Quattro vite al tramonto si muovono tra in un simbolico camposanto, tra dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. L’Amore è una condizione estrema e, forse, eterna. “Amore” è l’appellativo con cui, quasi ossessivamente, la donna si rivolge al marito: un modo che è tipico del gergo degli affetti, in cui le parole si logorano fino a perdere il significato originario, per diventare qualcosa d’altro. Entrambe le coppie si abbandonano ai ricordi, creando un universo parallelo abitato da memorie e rimpianti, giocose affettuosità, dimenticanze e amari sorrisi. Le tenere e crudeli quotidianità del sentimento vengono rappresentate con la delicata poesia delle cose semplici, a partire dai gesti affettuosi e familiari, alla prova del tempo e dei ricordi, che non tornano più.

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