FIRENZE – L’equo compenso in Toscana è legge. La paga oraria di almeno 9 euro lordi l’ora sarà inserita nei bandi di gara (anche quelli che riguardano enti strumentali e dipendenti, incluse aziende sanitarie e società in house, siano stazioni appaltanti o enti concedenti, con particolare riguardo agli affidamenti ad alta intensità di manodopera basati sul criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa) con previsione di premialità per le imprese che garantiranno la soglia minima.
Il Consiglio regionale ha infatti approvato il testo con i 23 voti a favore di Partito democratico, Gruppo Misto-Europa Verde e Movimento 5 stelle e l’astensione di Fratelli d’Italia, Lega e Gruppo Misto-Merito e Lealtà. Il testo presentato in Aula dal presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani(Pd) interviene nella vigente legge 18/2019 per introdurre un articolo (6.1) e aprire al criterio qualitativo premiale laddove sia applicato un “trattamento economico minimo orario non inferiore a nove euro lordi” e si muove sull’onda di iniziative già votate dal Consiglio regionale, come la mozione approvata all’unanimità lo scorso 18 settembre.
Una legge ha sottolineato il presidente Bugliani che “risponde alla finalità di promuovere sicurezza e qualità per i lavoratori e avrà un effetto positivo contro il dumping contrattuale. L’ambito di operatività negli appalti avrà decorrenza dall’entrata in vigore della legge”.