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FIRENZE – Nel periodo tra il 2021 e il 2023, la gestione finanziaria delle Regioni italiane ha mostrato un significativo miglioramento, nonostante alcune difficoltà riscontrate in particolari aree.

Secondo la relazione della Corte dei Conti, il 2023 ha visto le entrate finali delle Regioni superare le spese di ben 8 miliardi di euro, un dato che testimonia un generale equilibrio e solidità finanziaria.

Importante è il rispetto degli obiettivi sugli investimenti, con tutte le Regioni che, nel 2023, hanno centrato traguardi per un totale di 467,7 milioni di euro. Le Regioni a Statuto Ordinario hanno usufruito di 1,7 miliardi di euro di spazi finanziari dedicati agli investimenti, sottolinea la Corte dei Conti.

Il bilancio del 2023 si è chiuso con un saldo positivo di competenza grazie all’avanzo nella gestione corrente, che ha potuto compensare i disavanzi in conto capitale. Tra le criticità emerse, si segnalano difficoltà nella gestione degli accantonamenti in Piemonte ed Emilia-Romagna, mentre Lombardia ha affrontato un disavanzo dovuto a debiti autorizzati ma non contratti.

Sul fronte del debito, quasi tutte le Regioni hanno registrato una riduzione sia del debito ordinario sia di quello sanitario. Il dato complessivo registra un calo del 6,34% nelle Regioni a Statuto Ordinario e del 6,51% in quelle a Statuto Speciale, con una diminuzione più marcata nelle Regioni meridionali. Tuttavia, sul debito sanitario, che ammonta a circa 11,39 miliardi di euro e rappresenta circa il 30% del totale nazionale, la Toscana ha visto un aumento del debito.

Infine, il patrimonio netto complessivo di Regioni e Province autonome è cresciuto sensibilmente, raggiungendo nel 2023 i 18,18 miliardi di euro, pari a un aumento del 132% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è trainato da una crescita sia delle immobilizzazioni sia dell’attivo circolante. L’indebitamento totale mostra un lieve calo, con alcune eccezioni tra le diverse realtà regionali.