SIENA – Un risarcimento danni per complessivi 741 milioni di euro. A chiederlo, relativamente all’impatto sugli investimenti in azioni della banca effettuati tra il 2006 e il 2011, sei società del gruppo Caltagirone che hanno fatto causa a Mps.

La causa si baserebbe “sul presupposto che tale danno sia collegato direttamente alla condotta asseritamente illecita posta in essere” da Mps per effetto della “diffusione di informazioni price sensitive erronee fin dal 2006” che avrebbero generato una “rappresentazione non veritiera della situazione patrimoniale della capogruppo” come spiega il progetto di bilancio deposito da Mps.

Con atto di citazione datato 2 agosto 2022, si legge nel bilancio, le società Caltagirone Editore, Finced, Capitolium, Mantegna 87, Vianini Lavori e Fincal hanno citato in giudizio Mps davanti al Tribunale di Roma “per lamentare – spiega Mps – la difformità informativa diffusa sul mercato dalla capogruppo in relazione ad investimenti in azioni Mps effettuati dalle sei società tra il 2006 e il 2011”. Le società hanno affermato di aver investito in azioni Mps, di cui Francesco Gaetano Caltagirone è stato vice presidente dall’aprile 2006 al gennaio 2012, “un ammontare complessivo di circa 856 milioni di euro” e di “aver rivenduto i detti strumenti finanziari nei primi mesi del 2012 riportando una minusvalenza di circa 741 milioni di euro”.

La richiesta danni del gruppo Caltagirone è già inclusa nel totale delle richieste danni comunicate da Mps con i risultati 2022, pari a 5,8 miliardi di euro, di cui 4,1 miliardi legate all’informativa finanziaria, per cui non aggrava il quadro del contenzioso rispetto a quanto già noto.

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