FIRENZE – Un episodio senza precedenti ha scosso il cantiere eolico di Monte Giogo del Villore, nel cuore del Mugello.
Nella notte tra mercoledì e giovedì, circa cinquanta persone incappucciate hanno fatto irruzione nell’area dei lavori, armate di coltelli e accompagnate da cani. Secondo la denuncia della società Agsm Aim, titolare del progetto, il gruppo ha minacciato operai e ingegneri, danneggiato mezzi e infrastrutture e sequestrato le motoseghe dei boscaioli presenti. Tre ingegneri sarebbero stati circondati, insultati e costretti ad allontanarsi sotto minaccia.
Dalla protesta all’assalto: la cronaca dei fatti
L’azione sarebbe stata preceduta da una campagna di volantini firmati dal collettivo “Siamo Montagna”, che nei giorni precedenti aveva annunciato un “campeggio di lotta” per fermare i lavori. Nonostante la diffida formale presentata dalla società, le parole si sono trasformate in azione diretta. Dopo il primo blitz, i Carabinieri di Borgo San Lorenzo hanno effettuato un sopralluogo, ma la presenza delle forze dell’ordine non ha dissuaso i sabotatori. La sera successiva, approfittando del buio e della ridotta vigilanza, sono stati compiuti nuovi atti di sabotaggio contro i mezzi d’opera parcheggiati nella zona più remota del cantiere.
Le indagini e le reazioni
Il bilancio dei danni è pesante e la Procura ha aperto un’indagine per fare luce sull’accaduto, cercando di individuare gli autori materiali e possibili mandanti dell’assalto. Agsm Aim ha definito l’episodio un “atto criminale” e ha dichiarato la propria intenzione di difendere la sicurezza dei lavoratori e l’integrità del progetto in tutte le sedi legali, lanciando un messaggio chiaro: “Non ci faremo intimidire”.
Un segnale d’allarme per le grandi opere
L’assalto al cantiere di Monte Giogo riaccende il dibattito sul clima di tensione che accompagna la realizzazione delle grandi opere legate alla transizione ecologica. Sempre più spesso, dietro le rivendicazioni ambientaliste si inseriscono frange radicali capaci di trasformare la protesta in violenza, una deriva che preoccupa le autorità locali e nazionali impegnate nella realizzazione di infrastrutture strategiche.
Il parco eolico di Monte Giogo, dichiarato di pubblica utilità e inserito nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, è stato approvato dalla Regione Toscana e dal Consiglio dei ministri. Nonostante le contestazioni da parte di comitati e associazioni locali, il confronto si era finora mantenuto su toni democratici. L’episodio segna ora un cambio di passo preoccupante.
Prospettive future
Le indagini sono solo all’inizio. Sarà la magistratura a stabilire responsabilità e dinamiche dell’assalto, valutando se dietro l’azione si nascondano regie organizzate o fiancheggiatori. L’accaduto, intanto, fa temere un’escalation di episodi simili in altri cantieri sensibili, mettendo in evidenza la necessità di conciliare sicurezza, dialogo e partecipazione nella realizzazione delle infrastrutture della transizione ecologica.