VERONA – Eric Gobetti non è un ospite gradito. Non lo è per CasaPound Verona che ha creato il caos attorno alla partecipazione dello storico all’incontro “Il confine orientale e le foibe”, promosso dalla Rete Scuole e Territorio: Educare insieme di Verona, con l’istituto Copernico Pasoli come scuola capofila, e moderato da Andrea Franzoso. Un evento nelle celebrazioni del Giorno del Ricordo.

https://www.agenziaimpress.it/giorno-del-ricordo-montanari-festa-strumentalizzata-per-fini-politici-la-lega-interroga-il-ministro-messa/

A differenza di quanto accaduto ieri a Siena, dove ieri è intervenuto al seminario dell’università per stranieri, a Verona di mezzo ci si è messa anche l’amministrazione comunale. Al punto che l’assessorato alla Cultura ha imposto che oltre a Gobetti fossero presenti lo stesso assessore di riferimento, Francesca Briani, di Fratelli d’Italia, il professore di storia delle superiori, Riccardo Mauroner, e il giornalista Fausto Biloslavo. Quest’ultimo per altro ha definito lo storico più volte “negazionista delle foibe”. Affresco in linea con quello di CasaPound, che ha descritto lo storico come “sociopatico e disturbato”, promettendo inoltre di impedire l’incontro.

Gobetti avrebbe voluto comunque partecipare, ma ha ritenuto la partecipazione di Biloslavo, “inaccettabile”. “Per spirito di servizio e per rispetto verso di voi studenti e studentesse, avrei accettato di tenere comunque la nostra conferenza – ha osservato lo studioso -. Però, La presenza di un giornalista, noto per le sue posizioni radicali, nonché protagonista di campagne denigratorie nei confronti degli studiosi, è davvero inaccettabile. Non avrebbe senso infatti offrire a persone così l’opportunità di presentare le proprie tesi faziose al pari di chi da decenni studia con onestà e rigore la ‘complessa vicenda del confine orientale’, come recita il testo della legge istitutiva del Giorno del Ricordo”.

Articolo precedenteI Placebo sul palco della Visarno Arena. Firenze Rocks cala i suoi assi
Articolo successivoMorte di David Rossi, il pm Nastasi: il telefono squillò, io non risposi