sportello-poste-chiuso_01_1_1.jpgRiparte la mobilitazione contro la riproposizione da parte di Posteitaliane del piano di razionalizzazione che prevede la chiusura di 59 uffici postali dei 65 che con il primo programma, poi sospeso, ad aprile avrebbero dovuto tirare giù i battenti. È quanto deciso al termine di un incontro convocato oggi dalla Regione a Palazzo Strozzi Sacrati e al quale hanno partecipato i rappresentanti degli oltre 50 Comuni interessati, il vice presidente di Anci Toscana Sergio Chienni , il presidente di Uncem Oreste Giurlani. Per la Regione era presente il capo di gabinetto del presidente Rossi, Ledo Gori. Regione, Anci e Uncem hanno raccolto l’allarme dei sindaci per la conferma di un piano di tagli che, decisi in maniera unilaterale senza un confronto con le istituzioni coinvolte, rischia di colpire i cittadini che vivono in frazioni disagiate eliminando, in molti casi del tutto, un presidio sociale prezioso soprattutto per la popolazione più anziana.

La richiesta di intervento del Governo L’azione coordinata decisa proseguirà, in parallelo, sia sul piano legale, con nuovi ricorsi al Tar da parte di Comuni che lo vorranno, sia sul piano politico. E’ proprio su questo versante che si è deciso di puntare con forza coinvolgendo il governo. La Regione contatterà i sottosegretari alla presidenza del consiglio Luca Lotti e allo sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli sollecitando un incontro in tempi brevi. Saranno coinvolti anche i parlamentari toscani e  verrà chiesto un incontro con l’Amministratore delegato di Posteitaliane. Il tavolo istituzionale con Regione, Anci, Uncem e tutti i Comuni interessati si riunirà nuovamente la prossima settimana per fare il punto della situazione.

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