palazzo-provincia.jpgRitiro del decreto e degli atti consequenziali. E’ quanto avrebbe assicurato il presidente della Provincia di Siena Fabrizio Nepi ai dipendenti e ai rappresentanti sindacali nell’incontro svoltosi ieri nel tardo pomeriggio e avente oggetto il Decreto n. 22 del 2 dicembre con il «Piano triennale del fabbisogno di personale 2014/2016». Il ‘famigerato’ decreto contro cui si erano scagliati i sindacati nei giorni scorsi chiedendone il ritiro, prevedeva l’assunzione di 4 dirigenti e di 4 persone per lo staff di presidenza.

Parziale soddisfazione dei sindacati «Appare paradossale – scrissero i sindacati alla notizia delle nuove assunzioni – che in un momento di incertezza totale nella riallocazione delle funzioni e del personale si possa, in solitudine, approvare atti con valenza programmatoria sul personale senza il debito confronto con chi rappresenta i lavoratori». Oggi quel decreto sarebbe stato ritirato dallo stesso presidente Nepi che nel corso dell’incontro con i sindacati si sarebbe scusato del mancato confronto senza, però, fornire spiegazioni sull’accaduto. Il presidente della Provincia di Siena avrebbe anche rassicurato i dipendenti che, per il futuro, cercherà di valorizzare le risorse interne anche là dove l’ente necessita di figure diverse da quelle attuali. Una parziale soddisfazione sarebbe stata espressa dai sindacati che avrebbero invocato una nuova e corretta impostazione nel confronto tra le parti.

L’incontro infuocato L’incontro con i sindacati arriva però dopo un confronto serrato all’interno della maggioranza. Venerdì scorso, infatti, i consiglieri Pd hanno convocato d’urgenza il neopresidente Nepi per una ‘tirata d’orecchie’. Nessuno di loro, a quanto si apprende, era stato avvisato preventivamente del provvedimento che ha portato la firma di Nepi e del segretario generale Tommaso Stufano. Una tirata d’orecchie che non sarebbe stata indolore e che avrebbe potuto portare anche alle dimissioni del neopresidente come paventato da lui stesso durante la riunione. Soltanto l’intervento di alcuni consiglieri di maggioranza sarebbe riuscito a placare gli animi infuocati e portare la situazione alla calma.

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