Foto  (5)E’ Palio, è arrivato il giorno della corsa. Un minuto, pochi secondi e tutto sarà finito. Una sola bandiera sarà esposta a Palazzo Comunale, quella della contrada che avrà vinto il Palio. Una magia che brucerà in questa sera di mezz’agosto, senza creare cenere, ma polvere d’oro, non fumo, ma profumo di alloro, sintesi di vittoria.

Su tutto incombe il meteo, che minaccioso sembra voler posticipare il perpetuarsi della straordinaria tradizione senese. Vedremo nelle prossime della giornata. Se pioverà non ci saranno problemi, la Carriera verrà corsa quando le nuvole lasceranno spazio ai barberi.

I favoriti sono abbastanza chiari, per quanto possa contare esserlo nel Palio, una giostra dove è necessario arrivare primi al bandierino, non certamente essere considerati vincitori alla vigilia. Tante variabili influenzeranno l’esito finale, prima fra tutte le sorte, che potrà chiudere o spalancare le porte della gloria ai nove protagonisti.

Non correrà la Giraffa per l’infortunio al berbero Quietness, ma di questo ne abbiamo già parlato. La cavalla ha superato la critica fase post operatoria ed ha iniziato il recupero vero e proprio. Chissà che nel prossimo maggio non possa già ricevere lo stallone e diventare mamma come la sorella Fedora Saura, già madre della puledra Amiata. I tempi sarebbero compatibili con questo percorso.

In ogni caso il Palio, come la vita, va avanti, ma non perché si deve passare sopra a tutto, al motto “Show must go on” (lo spettacolo deve proseguire), ma perché è la vita che va avanti ed il Palio, perfetta metafora del nostro stare su questa terra, prevede che gioia e dolore si alternino con perfetta cadenza, come il ticchettio di un metronomo.

Guardando dunque alla Carriera la Selva appare favoritissima, con Istriceddu che ha messo in evidenza un’affidabilità ed una velocità impressionanti. Tittia ha capito perfettamente il forte barbero e stasera sarà l’uomo da battere, pronto a calare il suo quinto sigillo sul Campo. Dovrà comunque affrontare otto avversari agguerritissimi, pronti a cogliere ogni pertugio che la fortuna palesi, oppure un errore del favoritissimo. Lo sa bene Alberto Ricceri, che vuole raggiungere Giovanni Atzeni a quota quattro centri. Monterà una grande cavalla, Morosita Prima, con la contrada del Drago che sogna uno storico Cappotto, dopo quello del 1997 della Giraffa. L’altro grande favorito è il Leocorno, anche se nelle prove non si è visto molto. In ogni caso Gingillo sa bene che Oppio è il cavallo vincitore a luglio ed ha visto benissimo le sue grandissime doti. Dopo questo terzetto c’è la Civetta. Andrea Mari ha lavorato benissimo con Occolé ed è pronto a fermare l’avversaria Leocorno nel modo più semplice, vincendo. In crescita è anche la Chiocciola, benché Scompiglio abbia provato pochissimo il conosciuto Polonski. Nello scacchiere inseriamo poi il Bruco. Alessio Migheli è a un Palio di svolta nella carriera. Un’altra corsa anonima con Porto Alabe lo potrebbe infatti relegare in panchina il prossimo anno. Non è favorito nella vigilia, ma sicuramente deve fare bene. Attenzione anche alla fresca spensieratezza di Carlo Sanna, battezzato con il soprannome di Brigante dal Montone, che farà debuttare il ventiseienne sardo di Sindia (Nuoro) sull’esperto Osvaldo. In chiusura mettiamo l’accoppiata di rivali Aquila e Pantera, che avranno priorità radicalmente diverse. La prima deve vincere, essendo a digiuno dal 1992. Il feeling fra Francesco Caria e Lo Specialista è apparso in crescita nelle prove e sicuramente il barbero ha potenza tale da mettere tutti d’accordo. La Pantera ha invece capito che Querino è un buon cavallo, ma certamente sarà necessario partire in testa per figurare. Meglio dunque che Sebastiano Murtas provi a partire in testa, ma se riuscisse, nei limiti della tradizione paliesca, a fermare l’avversaria, sarebbe un buon subordine.

Vedremo quello che accadrà quando cadrà il canape, anche se già dalla chiamata del mossiere Bartolo Ambrosione si capirà chi avrà più difficoltà a vincere, anche se nel Palio, come nella vita, tutto è possibile. Fino allo scoppio del mortaretto tutto potrà ancora accadere.

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