FIRENZE – Eugenio Giani, candidato presidente per il centrosinistra in Toscana, ha per la prima volta affrontato pubblicamente la questione legata alla figura di Marco Carrai.
Il presidente della Fondazione Meyer finito al centro di duri attacchi soprattutto da parte della sinistra e dei Cinquestelle.
La sua nomina, avvenuta nel settembre 2023 per volontà del direttore generale del Meyer, Paolo Morello, ha suscitato molte polemiche, ulteriormente acuite dall’attuale crisi in Palestina che ha acceso gli animi e amplificato le pressioni politiche contro l’imprenditore e console onorario di Israele.
Intervistato da Novaradio, Giani ha ammesso che la permanenza di Carrai alla guida della Fondazione Meyer «agita le acque» e ha sottolineato che «quando si esaurirà, fra pochissimi mesi, quell’incarico è opportuno si abbia una figura che possa tranquillizzare rispetto al sentimento complessivo».
Il candidato del centrosinistra ha però precisato che non spetta a lui decidere sulla nomina, evidenziando come la carica dell’imprenditore sia strettamente legata a quella del direttore generale Paolo Morello, la cui scadenza è fissata al 31 agosto 2026, con possibilità di rinnovo biennale. Di conseguenza, Carrai resterà alla presidenza della Fondazione ancora per almeno un anno, almeno fino a quando cadrà l’incarico di Morello.
Si tratta di un segnale chiaro, sebbene circoscritto, da parte di Giani che fino ad oggi aveva lasciato la gestione della questione a figure delegate, come l’assessore Stefano Ciuoffo, che aveva ribadito la responsabilità del Meyer nella nomina. Il passaggio di ieri in radio rappresenta dunque un cambio di tono, volto a rispondere alle crescenti pressioni politiche interne al campo largo.
Da parte sua, Lorenzo Falchi, candidato al consiglio regionale di Avs e sindaco di Sesto Fiorentino, ha espresso soddisfazione per le dichiarazioni del presidente Giani. «Condivido e apprezzo le posizioni espresse sul futuro della presidenza della Fondazione Meyer — ha dichiarato Falchi —. La fine del mandato di Carrai rappresenta un passo importante nella direzione invocata da Avs insieme ad associazioni e movimenti. Se queste sono le intenzioni della Regione Toscana, è opportuno che Carrai ne prenda atto, nell’interesse della stessa Fondazione».