Conceria a Santa Croce, da facebook

FIRENZE – “Se si vuole supportare il Made in Italy sono proprio le micro e piccole imprese della manifattura che vanno sostenute direttamente”. Paolo Pernici, presidente di Cna Federmoda Toscana, ha tracciato la strada per il comparto.

“Proponiamo una visione di lungo periodo condivisa con la politica e con tutti gli attori del sistema moda per garantire la sopravvivenza delle nostre filiere”, ha aggiunto il dirigente, intervenendo oggi a Firenze al convegno “ Moda ed Etica: modelli di imprese per una filiera della pelle economicamente sostenibile, sicura e innovativa”. Quasi un terzo delle imprese della filiera della pelle di tutta Italia opera in Toscana: il 18% nella sola provincia di Firenze. La percentuale cresce se si parla delle sole imprese artigiane della pelle: il 45% opera in Toscana, col 25% del totale nazionale che ha sede in provincia di Firenze e il 12% a Pisa. Sempre in Toscana lavora un terzo dei 150mila addetti nei comparti concia, pelletteria, calzature.

“Negli ultimi anni sta emergendo l’esigenza di avere filiere tecnologicamente avanzate e sempre più sostenibili, per questo vogliamo richiamare l’attenzione anche sulla sostenibilità economica – ha spiegato Pernici -. Il prezzo che ci viene riconosciuto, oltre a coprire il costo strettamente necessario per la manifattura, deve garantire un margine adeguato agli investimenti necessari”.

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