Il presidente Enrico Rossi chiede la proroga degli incentivi alle rinnovabili fino al 31 dicembre di quest’anno, tutelando gli investimenti in atto, e un rientro “scalare” del sistema degli incentivi come praticato dagli altri paesi europei. L’altra richiesta che sarà avanzata al governo è, come ha annunciato Rossi, “la riattribuzione della potestà sulle concessioni per la geotermia, che il decreto ci ha sottratto pur essendo l’energia una materia concorrente. Su questo punto siamo pronti a ricorrere alla Corte costituzionale. Peraltro le concessioni geotermiche andrebbero ricontrattate e dovrebbe esserci un maggiore rinonoscimento del contributo importante che questa fonte di energia toscana dà al raggiungimento dell’obiettivo europeo del 20/20/20”.


Investimenti – “Le vicende di questi giorni – ha proseguito Rossi – con il rischio nucleare da un lato e i pericoli per l’approvvigionamento delle energie fossili dalla Libia e dal Mahgreb, confermano quanto la scelta delle rinnovabili sia una scelta saggia, strategica e condivisa, una scelta di futuro per l’economia toscana. Per questo chiediamo, ed è la nostra linea del Piave, che il governo confermi gli investimenti in corso almeno per tutto quest’anno, anche se conveniamo che è necessario un riequilibro del mercato, ma sulla base di una diminuzione progressiva programmata dei supporti statali. E’ quanto hanno fatto gli altri paesi in Europa”. Rossi ha anche ribadito che la Regione Toscana sta lavorando per inserire nel Piano regionale di sviluppo un distretto delle energie rinnovabili, che si affianchi agli altri distretti innovativi della Regione, come quello delle scienze della vita o quello ferroviario.


Decreto cervellotico – Tra i tanti che hanno preso la parola all’incontro in sala Pegaso dichiarandosi contrari a un decreto “cervellotico” e “ammazza pannelli” e condividendo in pieno le richieste formulate dal presidente Rossi, anche un centinaio di persone tra amministratori, consiglieri regionali, imprenditori, sindacalisti, lavoratori e quattro parlamentari.


Firenze

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