E' il prossimo 23 gennaio la data decisa stamani al tribunale di Grosseto per fare una nuova perizia sugli apparati della Costa Concordia facendo salire a bordo periti e consulenti. Sarà la prima volta che gli esperti delle parti saliranno sulla nave dall'inizio dell'inchiesta per il naufragio del 13 gennaio 2012 al Giglio. La salita a bordo della Costa Concordia, per la prima volta, di periti e consulenti sarà mirata a svolgere un sopralluogo nei ponti tornati all' 'asciutto', cioè riemersi dopo l'operazione di raddrizzamento (il parbuckling) del settembre 2013. In particolare il 23 gennaio saranno esaminati gli apparati della plancia di comando (ponte 8), dove si ipotizza che ci siano altri computer e server (cioè memorie) da prelevare, e saranno ispezionati gli ascensori per verificare il loro funzionamento meccanico.

Un nuovo sopralluogo per il generatore Il 27 febbraio invece gli esperti accederanno al ponte 11 per controllare il generatore di emergenza che la sera del 13 gennaio 2012 non funzionò. Questi ponti della nave sono rimasti parzialmente sommersi a causa del semi-affondamento che ci fu a seguito del naufragio, e solo dopo tempo col raddrizzamento della Concordia si e' posta la questione, a processo ormai iniziato, di mandare direttamente sulla nave i consulenti e i periti per verificare alcuni apparati. Rimangono infatti non verificabili sul posto, perché sottacqua, le porte stagne e la tenuta stagna del ponte zero. Tutte queste problematiche sono state sollevate dalle parti civili, fra cui il Codacons, durante le varie udienze del processo come necessarie a integrare la maxi perizia che già venne effettuata nel 2012 utilizzando la cosiddetta scatola 'nera' della nave e registrazioni video più documentazione di vario tipo. Finora però nessuno degli esperti del tribunale, della procura di Grosseto, dei consulenti dei difensori di Schettino e delle parti civili ha mai potuto accedere direttamente sul relitto.

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