Arabidopsis usata anche per esperimenti su sommersione LABORATORIO BIOLOGIA - FISIOLOGIA VEGETALE Nuove piante resistenti alle immersioni. PHOTO © 2011 - FABIO MUZZI

FIRENZE – Piante in classe per ridurre l’inquinamento atsmosferico e rendere la vita a scuola più piacevole e rilassante.

Una sperimentazione condotta a Firenze da Coldiretti Toscana e dall’Istituto per la Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBE—CNR) in collaborazione con Donne Impresa Coldiretti, AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e AssoFloro nell’ambito di un protocollo siglato con l’Istituto Alberghiero Saffi e con il sostegno della Regione,  sta dimostrando che l’introduzione di alcune specifiche varietà di piante da interno come la sanseveria, la chamadorea, la yucca, il ficus e la schefflera nelle aule scolastiche dove si svolgono regolarmente le lezioni, può migliorare sensibilmente la qualità dell’aria respirata dagli studenti e rendere gli ambienti più piacevoli e rilassanti e favorire la concentrazione e dunque l’apprendimento.

In circa cinque mesi dall’avvio della sperimentazione, è stato rilevato che le concentrazioni di CO2, componente che causa il mal di testa e provoca un calo della concentrazione, sono crollate del 20%, mentre quelle delle polveri sottili PM2,5 del 15%.

Il protocollo siglato da Coldiretti Toscana, IBE-CNR e Ufficio Regionale Scolastico punta a dimostrare, con dati scientifici alla mano, che le piante da interno sono una soluzione green, disponibile ed economica alla cosiddetta sindrome dell’edificio malato che accomuna scuole, uffici, ospedali ed ambienti al chiuso in generale. Spazi dove i nemici si chiamano formaldeide, benzene, xilene, toluene, tetracloroetilene: inquinanti che abitano insieme a noi, alcuni dei quali prodotti naturalmente dal nostro corpo, e che si trovano per esempio nella colla del pavimento, arredi e rivestimenti, vernici, fotocopiatrici, stampanti e computers.

Alla fonte della sperimentazione in classe c’è la stretta collaborazione tra Coldiretti Toscana e IBE-CNR che ha portato alla sottoscrizione di due convenzioni per la ricerca: una per il settore delle aziende florovivaistiche, attivata in collaborazione con AFFI e AssoFloro ed una per il settore della viticoltura che coinvolge Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori di Coldiretti.

I bambini sono i gruppi più colpiti dalle conseguenze dell’inquinamento indoor. E le scuole gli ambienti dove ogni giorno, 400 mila studenti nella Regione Toscana, trascorrono la maggior parte del loro tempo spesso in situazioni di affollamento. Il monitoraggio ha coinvolto quattro classi dell’Istituto alberghiero fiorentino con medesime caratteristiche: in due sono presenti una quarantina di piante in vaso di diverse specie già riconosciute nell’ambiente scientifico come filtri naturali, in altre due non è invece presente alcuna pianta.

Le specie utilizzate per l’allestimento sono state soprattutto piante di sansevieria, di piccole palme (Chamaedorea) e piante più grandi come schefflera, ficus e yucca. Particolare attenzione è stata posta nella disposizione delle piante all’interno delle aule-pilota sulla base non solo dell’idonea esposizione alla luce ma anche del risultato estetico finale, consci dell’importanza del verde nel creare ambienti più accoglienti e del contributo delle piante a favorire l’attenzione e la concentrazione degli alunni ma anche a ridurre stati ansiosi e di stress, contribuendo ad aumentare la qualità del servizio educativo.

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