FIRENZE – In Toscana, il tema del fine vita coinvolge sempre di più sia i pazienti oncologici sia i medici che li assistono, in un contesto normativo nazionale ancora incompleto ma segnato da pronunce giuridiche e un crescente consenso clinico.
Un sondaggio su 562 oncologi promosso dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e Fondazione Aiom, presentato alle “Giornate dell’Etica” di Lecce, rivela che il 63% dei medici è favorevole all’eutanasia nei pazienti affetti da tumore, con il 50% disposto a considerarla in specifiche circostanze di sofferenza inaccettabile o breve aspettativa di vita.
Secondo il sondaggio, il 60% degli oncologi continua a proporre trattamenti anticancro nell’ultimo mese di vita, ma oltre un terzo non si sente adeguatamente preparato ad assistere i malati in questa fase delicata. La quasi totalità (90%) richiede una legge nazionale chiara sul tema del fine vita.
Francesco Perrone, presidente Aiom, sottolinea l’urgenza di definire a livello legislativo anche il ruolo dell’idratazione e della nutrizione artificiale, oggi percepite in modo disomogeneo come trattamento medico o terapia di supporto, creando “zone grigie” che alimentano incertezze.
Il disegno di legge attualmente in esame al Senato, secondo Perrone, presenta criticità significative: esclude il Servizio Sanitario Nazionale dalla gestione diretta delle procedure di morte assistita e non specifica chi debba supportare il paziente, prescrivere i farmaci o sovrintendere al processo. Ciò comporterebbe rischi di disuguaglianze nell’accesso e renderebbe oneroso l’intervento per i cittadini, mentre solo il Ssn potrebbe garantire competenze integrate e cure palliative concomitanti.
In Toscana, intanto, si registra un passo avanti significativo: la Regione ha approvato una legge che regola il suicidio assistito, procedura che consente l’autosomministrazione di farmaci letali in condizioni specifiche, sulla scia della sentenza della Corte Costituzionale del 2019. Oltre alla Toscana, anche la Sardegna ha varato una normativa regionale in materia, anticipando un quadro legislativo nazionale ancora incerto.
Vittorina Zagonel, oncologa di rilievo, ricorda l’importanza delle cure palliative disponibili insieme alle terapie antitumorali, inclusive della sedazione palliativa nelle fasi finali. L’82% delle strutture oncologiche dispone di servizi dedicati e nel 77% dei casi si garantisce un approccio simultaneo alla malattia e al sollievo dalla sofferenza, ma circa un quinto dei centri necessita ancora di miglioramenti in questo senso.
Il presidente eletto Aiom, Massimo Di Maio, conclude sottolineando come un’integrazione precoce delle cure di supporto migliori significativamente la qualità e la durata della vita dei malati di cancro, un obiettivo clinico e umano che la Toscana, con la sua legge regionale, sta cercando di perseguire in modo concreto.