Cala la quantità di rifiuti urbani in Italia ma la Toscana è medaglia d’argento a livello di emissioni pro capite. Rivelazioni del Rapporto Rifiuti Ispra 2013, presentato a Roma dal presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Bernardo de Bernardinis, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Questa particolare graduatoria fa vedere come sia l’Emilia Romagna, con 637 chili di rifiuti prodotti mediamente da ogni abitante nel 2012, la regione “più sprecona” d’Italia, seguita appunto dalla Toscana con 614 chili. A rimorchio arrivano Valle d'Aosta (605 kg), Liguria (586 kg) e Lazio (582 kg).  
 
In Italia Dati che devono far riflettere il Granducato, specie perché nel quadro complessivo nazionale l’Ispra sottolinea un taglio di 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti urbani tra il 2010 e il 2011, pari a un -3,4%. Una diminuzione che prosegue anche nel 2012 riducendosi ulteriormente, nel biennio, di 2,5 milioni di tonnellate (- 7,7%). Nel 2012 ogni abitante italiano ha prodotto 504 kg di rifiuti, ben 32 kg in meno rispetto al 2010, e decisamente inferiore rispetto al dato toscano.
 
I dati Il Rapporto scatta una fotografia attuale della situazione dei rifiuti urbani italiana, includendo anche i dati preliminari relativi al 2012. Senza dimenticare quanto costano i rifiuti agli italiani. I costi 2011 del servizio di igiene urbana, infatti, riferiscono di una spesa media annua pro capite di 157,04 euro (+4,6% rispetto all'anno 2010), imputabili alla gestione dei rifiuti indifferenziati per il 42,6%, alle raccolte differenziate per il 24%, allo spazzamento e al lavaggio delle strade per il 14,4% e ai costi generali del servizio e del capitale investito per la rimanente percentuale. E a spendere di più è chi vive al Centro: ogni abitante spende in media all'anno 144 euro al Nord, 193 euro al Centro e 157 euro al Sud.

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