mps Massimo Tononi è stato eletto presidente di banca Mps. Per lui un plebiscito di voti favorevoli con il 98,1%, i contrari l’1,17%. Il risultato giunge al termine di 4 ore di assemblea straordinaria dei soci.  Il primo socio a prendere la parola è stato la Fondazione Mps per voce del suo presidente Marcello Clarich intervenuto anche a nome dei soci pattisti Btg Pactual e Fintech Advisory; gli stessi azionisti che hanno proposto Tononi al vertice di Rocca Salimbeni.

Professionalità, esperienza e integrità «Prima di entrare nel merito all’ordine del giorno dell’assemblea – ha detto Clarich -, ritengo opportuno esprimere un ringraziamento pubblico al presidente uscente, Alessandro Profumo, per l’attività svolta a favore della banca in una fase particolarmente critica. Il processo di selezione dei candidati alla carica di nuovo presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena avviato dai rappresentanti del patto di sindacato con la consulenza di Korn Ferry nei mesi scorsi è stato molto rigoroso. All’esito di questo percorso, i pattisti in un comunicato stampa del 24 Luglio 2015, hanno indicato alla Banca il nome del Dott. Massimo Tononi. In merito agli adempimenti formali preciso che il dott. Tononi ha già inviato alla Banca tutta la documentazione necessaria, comprensiva del curriculum vitae, attestante la propria accettazione di carica che è già stata resa pubblica a beneficio di tutti gli azionisti. Il dott. Tononi ha la professionalità, l’esperienza e l’integrità necessarie per assumere il ruolo di presidente della Banca Mps nella fase post aumento di capitale e di rapportarsi nel modo migliore con le istituzioni a livello nazionale ed europeo, con il consiglio di amministrazione e con il management dell’istituto. La candidatura del dott. Tononi ha già ricevuto nelle settimane scorse importanti manifestazioni di supporto da parte dei principali azionisti della Banca e l’auspicio è che il voto dell’assemblea coaguli su di lui il più ampio consenso. Infine, come Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena desidero sottolineare che ho avuto modo di rappresentare al dott. Tononi le specifiche esigenze della Fondazione in relazione agli obblighi statutari richiamati nel mio intervento all’assemblea del 16 aprile al quale rinvio».

Fusione primo dossier Prima dell’ingresso in assemblea lo stesso Clarich ha risposto a qualche domanda dei giornalisti. Il dossier per la fusione o l’aggregazione di Mps  con un altro istituto «sarà il primo, immagino, per il nuovo presidente della banca senese». Lo ha detto il presidente della Fondazione Mps aggiungendo «Lasciamolo lavorare» ricordando che quando Tononi, che dovrebbe sostituire il dimissionario Alessandro Profumo, prenderà la presidenza del Monte dovrà capire «qual è il contesto, i vincoli, le richieste della Bce e le attese del territorio», ha concluso Clarich.

Il lascito del passato «Non conosco tutte le carte, e quindi non sono in grado di dirlo. Certo la Banca ha fatto un percorso virtuoso, ha avuto risultati significativi ma sappiamo anche del lascito delle vicende del passato». Così il presidente della Fondazione ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se l’unica strada per il Monte sia la fusione con un altro istituto. Per Clarich quello di oggi con l’assemblea che dovrebbe dare la presidenza a Massimo Tononi, dopo le dimissioni di Alessandro Profumo, «è il coronamento di un lavoro fatto. Non mi aspetto sorprese e non credo ce ne saranno».

I maggiori azionisti Intanto People bank of China ha in mano i 2,004 del capitale di Mps. E’ quanto ha confermato il vicepresidente dell’istituto senese, Roberto Isolani, aprendo l’assemblea dei soci. Gli altri azionisti di maggiore peso sono Fintech (4,5%), Ministero dell’Economia e delle Finanze (4,02%), Axa (3,17%), Btg 3,13%. Dopo l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro del giugno scorso, il patto parasociale (Fondazione Mps, Fintech e Btg Pactual) è sceso al 0,498 per cento.

Il Mef lascia la decisione agli altri Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, azionista di Mps con il 4% del capitale, non ha partecipato al voto dell’assemblea dei soci riuniti oggi per la nomina di un consigliere e del nuovo presidente. Lo ha detto il rappresentante del Mef in assemblea, Stefano Di Stefano, ricordando che il Ministero ha acquisito la partecipazione con il pagamento in azioni degli interessi sui Monti Bond. L’idea del Mef è di lasciare agli altri soci la determinazione sulla governance della banca senese.

Aggregazione, stessa rotta «Per fare un’aggregazione bisogna essere in due, fino a quando non ci saranno opzioni concrete continueremo a lavorare come stiamo facendo». Lo ha detto l’Amministratore Delegato di Mps Fabrizio Viola nel corso dell’assemblea ribadendo che la scelta di andare verso un’aggregazione non è solo una richiesta della Bce ma anche una scelta fatta dal Cda nel 2014. «Non abbiamo cambiato rotta» ha concluso.

 

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