Foto Gazzetta di Massa e Carrara
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«L’ospedale non è pulito quanto dovrebbe», «il lavoro è stato tirato via», «c’è polvere negli angoli dei corridoi», «polvere nei bagni e negli armadietti», «cicche di sigarette nel parcheggio»: è quanto, più o meno, è stato scritto in dodici lettere di contestazione, arrivate alle operatrici della Colser, la cooperativa che gestisce il servizio di pulizia all’interno del Noa di Massa Carrara, uno dei quattro ospedali unici della Toscana. Dodici lettere, di cui l’ultima di pochi giorni fa, in cui in pratica si contesta alle lavoratrici di non aver pulito bene i reparti dell’ospedale, il che non è edificante per la Regione, che ha fatto del Noa, come degli altri tre ospedali unici, un fiore all’occhiello della sua sanità.

I tagli Il caso è stato sollevato dalla Cisl di Massa Carrara, preoccupata per la condizione delle sue lavoratrici, che rischiano il posto, come previsto da contratto, se di lettere di contestazione ne arrivano tre. E c’è chi ne ha ricevute già due.  Non si tratta, però, né di negligenza, né di scarsa professionalità: la Colser, spiega infatti la Cisl, ha spostato 40 ore di lavoro, che pagava alle operatrici delle pulizie, su una figura di responsabile di impianto. Una decisione dettata, sicuramente, dalle esigenze di gestione, ma che ha di fatto diminuito il tempo in cui le lavoratrici possono pulire l’ospedale. Quaranta ore, al netto dell’originario stipendio, ma con la precisa richiesta della cooperativa che i reparti risultino splendenti come prima, per rientrare nell’accordo firmato con Asl e Regione, sui precisi standard qualitativi.

I controlli qualità La Colsar, va detto, fa quello che gli dice di fare la Gesat, l’azienda che ha ricevuto il servizio in subappalto dalla Astaldi, titolare delle concessioni di tutti gli ospedali unici. La qualità deve essere sempre la stessa, si è detto,  anche perché una volta alla settimana, racconta il segretario confederale della Cisl Massa Carrara-Toscana nord, Andrea Figaia, arriva quello che le lavoratrici chiamano “lo squadrone maledetto”, sette tecnici Asl e Gesat, con guanti bianchi, pronti ai controlli sulle pulizie dell’ospedale. E quei guanti, ultimamente, si sono sporcati parecchio.

Terrore e stress  «Le nostre lavoratrici- dice Figaia-  vivono in un clima di terrore e stress, guardate a vista e multate. Qualcuna si è vista decurtare tre ore dallo stipendio.  In pratica invece di un sistema di pulizia, all’interno del NOA esiste un sistema di polizia». La Cisl ha impugnato tutte le lettere di contestazione arrivate fino ad oggi alle lavoratrici e ha chiesto alla Asl di convocare un incontro con la Colser, che non è mai presentata a nessun incontro con il sindacato.

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