Sciopero di un’ora e presidio dei lavoratori questa mattina davanti ai cancelli della Signorini Rubinetterie di Campi Bisenzio (Firenze), contro tre licenziamenti e per chiedere chiarezza sul futuro dell’azienda. Presenti Daniele Calosi (segretario generale Fiom Cgil Firenze) e Andrea Vignozzi (Fiom Cgil Firenze).

«Mossa fatta per dare meno diritti ai lavoratori» «Durante le ferie la proprietà della Signorini Rubinetterie ha inviato le lettere di licenziamento a tre lavoratori – si legge in una nota di Cgil Toscana – . Questi, al rientro, si sono presentati in fabbrica perché i provvedimenti non sono ancora effettivi e l’azienda ha persino chiamato i carabinieri per farli allontanare. Con questa operazione, da 17 dipendenti totali ne rimarrebbero 14, una mossa fatta apposta per portare il numero dei lavoratori sotto i 15, per far sì che senza Articolo 18 abbiano meno diritti (perdendo l’accesso eventuale agli ammortizzatori sociali) e per togliere così di mezzo le rappresentanze sindacali».

«Dirigenza miope e senza politica commerciale» La Fiom Cgil «chiede il ritiro immediato dei licenziamenti e che venga fatta chiarezza rispetto al futuro dell’attività – prosegue la nota – . La Signorini è una manifattura con quasi cento anni di storia: fattura oltre 2 milioni di euro l’anno, gli hotel di lusso di Firenze e non solo montano i loro rubinetti. Un’attività come questa non può essere minacciata da una dirigenza miope, senza una politica commerciale; piuttosto, sia messa in vendita per dare ad altri la possibilità di risollevarla».

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