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Foto agenziaimpress.it

Scuole a rischio chiusura per mancato raggiungimento del numero minimo di studenti sancito per legge ma i bambini non ci stanno, scendono in piazza e invitano il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. E’ quanto accade all’Isola del Giglio dove questa mattina i piccoli alunni, insieme ai genitori, ai docenti e alle autorità locali hanno dichiarato uno sciopero ad oltranza con una manifestazione tra le vie dell’isola. Alla testa del corteo, a cui si è unita tutta la comunità gigliese, un cartello “Invitiamo Renzi al Giglio”. Anche i negozi hanno partecipato alla mobilitazione con una serrata al passaggio del corteo che si è aperto al molo per l’arrivo del primo traghetto ed è giunto fino alla scuola per un presidio.

Una scuola non uguale per tutti Nei giorni scorsi erano state le famiglie ad inviare una lettera al presidente del Consiglio per evidenziare che «la scuola dell’obbligo, che dovrebbe essere uguale per tutti, al Giglio non lo è». Nella missiva si annunciava anche lo sciopero per «la richiesta di diritto allo studio in deroga ai numeri», una richiesta che se non ascoltata porterà ad un proseguimento dello sciopero anche ad inizio del prossimo anno scolastico.

Il corteo di studenti, insegnanti, genitori e autorità locali per le vie dell'isola
Il corteo di studenti, insegnanti, genitori e autorità locali per le vie dell’isola

Il costo del diritto allo studio Le famiglie hanno ricordato questa mattina che al Giglio, come in altre isole minori, il diritto sancito dalla obbligatorietà scolastica fino a 16 anni non è garantito nella sostanza. Infatti alla fine della primaria di secondo grado, cioè ai 14 anni, i ragazzi sono costretti ad abbandonare l’isola per proseguire altrove gli studi, con notevoli spese, circa mille euro mensili di media, a carico delle famiglie.

Il ministero rassicura In serata è stato il Miur stesso con una nota a rassicurare le famiglie. La scuola media dell’Isola del Giglio “non sarà chiusa ma sarà garantita una pluriclasse di 11 bambini, 3 di prima media, 3 di seconda, 4 di terza, che avranno programmi differenziati”.

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