Una scuola su tre in Toscana rischia di rimanere senza preside. A lanciare l’allarme la vice presidente della Regione Toscana Stella Targetti che ha scritto al Ministero dell’istruzione chiedendo «certezza per le scuole toscane».

Il Tar e il ricorso del 2011 La vicenda riguarda il recentissimo accoglimento, da parte del Tar Toscana, di molti ricorsi presentati da candidati che – sul concorso del luglio 2011 per dirigenti scolastici – si erano sentiti penalizzati durante i test. Il Tar ha annullato il concorso e la questione riguarda 106 insegnanti toscani che adesso si vedono invalidato il concorso per il quali sono diventati dirigenti nelle scuole toscane.

La Regione chiama il Miur «Considerando pensionamenti e scuole già in reggenza – ha detto Stella Targetti – sono 170 le scuole della nostra regione, una sue tre, che rischiano di restare senza guida l'anno prossimo. Si tratta di vizi formali, e pur nel rispetto della sentenza, contro la quale l'Usr della Toscana comunque farà appello, la Regione Toscana chiederà al Miur di trovare una soluzione politica urgente che rispetti la sostanza del concorso: le competenze professionali dei dirigenti selezionati infatti non sono state messe in discussione e si sono arricchite con un anno di lavoro di prova che terminerà il 31 agosto 2013».

Certezze per le scuole e i lavoratori A quella data, queste 106 persone dovranno avere certezze sul loro futuro, in particolare se proseguire il lavoro come dirigenti scolastici oppure se chiedere di tornare al ruolo precedente: «comunque gravi – commenta Stella Targetti – i danni per la scuola toscana che di un colpo si troverebbe con 106 dirigenti in meno e 106 insegnanti in meno (quelli che hanno preso nel frattempo il loro posto); ecco perché occorre una decisione del Miur che tuteli le aspettative e il diritto di fatto maturato da questi lavoratori ed al tempo stesso metta in sicurezza le scuole toscane». La vicepresidente della Toscana ha fatto presente di essersi già confrontata con l'Ufficio scolastico regionale e che una soluzione potrebbe consistere nel «creare una graduatoria per dirigenti scolastici ad incarico per i 137 presidi che avevano passato il concorso annullato, avendo essi di fatto i titoli per lo svolgimento del ruolo». Ma per questo occorre una legge.

Prende posizione il sindacato degli insegnanti E sull’annullamento del concorso oggi interviene anche la Gilda, il sindacato di base degli insegnanti, che prende netta posizione. «Condividiamo pienamente le ragioni che hanno portato il Tar della Toscana ad annullare il concorso per nominare 105 presidi» definendo «inammissibili le leggerezze commesse nella gestione della procedura concorsuale». Secondo l’associazione «Centinaia di concorrenti si sono preparati duramente, e purtroppo inutilmente, per le prove scritte e lo Stato dovrà sborsare non pochi soldi per pagare le spese processuali a cui è stato condannato (3000 euro per ogni sentenza, e se ne preannunciano molte altre ancora). Senza considerare – aggiunge la Gilda – i costi che dovrà sostenere l'Avvocatura dello Stato, un organismo pagato dal cittadino con le proprie tasse ma che si erge a difensore di un'amministrazione indiscutibilmente colpevole di non aver proceduto secondo la legge. Per non dimenticare le 105 scuole che si ritrovano adesso senza un dirigente scolastico».

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