FIRENZE – La sicurezza sul lavoro in Toscana si rafforza, ma i numeri mostrano criticità significative.
Nel territorio dell’Asl Toscana centro, su 6.281 controlli effettuati, sono stati emessi 1.352 verbali, indicando che circa un’impresa su quattro non rispetta le norme di sicurezza.
L’intensificazione dei controlli è una delle strategie chiave, ma non sufficiente da sola. Il nuovo Piano regionale di Prevenzione 2026-2031 punta a un cambiamento culturale all’interno delle aziende, promuovendo prevenzione attraverso informazione, formazione e assistenza. Senza questa trasformazione profonda della mentalità lavorativa, la semplice intensificazione delle verifiche non potrà eliminare completamente il rischio di incidenti.
Nel 2025 la vigilanza è stata rafforzata, in risposta alle tragedie del 2024: il crollo nel cantiere di via Mariti a Firenze e l’esplosione nel deposito carburanti di Calenzano. Questi eventi hanno dato impulso a maggiori controlli e azioni preventive.
A partire da gennaio, il Piano Lavoro Sicuro, avviato nel 2014 dopo il rogo alla “Teresa Moda” di Prato, entrerà in una nuova fase. Il piano, che ha portato la conformità documentale delle aziende tessili pratesi da un 20% a un 68,4%, si estenderà a settori a rischio quali metalmeccanico, conciario, florovivaistico, legno e sistema moda, coinvolgendo tutto il territorio dell’Asl Toscana centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empolese-Valdelsa).
L’obiettivo è duplice: innalzare sicurezza e legalità e colpire con maggior efficacia gli illeciti, grazie alla vigilanza dei servizi di Prevenzione e Sicurezza sul lavoro. Ad oggi, l’Asl Toscana centro ha già superato gli obiettivi regionali per il 2025, intensificando i controlli nei settori più critici.
I dati evidenziano che edilizia e agricoltura restano i comparti con il maggior numero di infortuni gravi e mortali. Nell’edilizia, aggravata dall’invecchiamento della forza lavoro e dall’aumento degli incidenti tra gli over 65, le cadute dall’alto rappresentano circa il 33% delle morti sul lavoro a livello regionale e nazionale. Nel 2024 sono stati ispezionati 1.581 cantieri su 18.085 notifiche; nel 2025, allo stesso periodo, i sopralluoghi sono già 1.632 su 17.728.
In agricoltura, oltre il 40% degli incidenti mortali è causato dal ribaltamento dei mezzi agricoli, un rischio difficile da prevenire. Sul fronte sociale, persiste il fenomeno dello sfruttamento lavorativo che rende alcune aree territoriali vulnerabili con lavoro insicuro e clandestino, richiedendo un intervento integrato di istituzioni, forze dell’ordine e Asl.







