Ora basta. Devono aver pensato dalle parti di Sel e dei socialisti. Basta con questa agonia e questo stillicidio di nomi. Si decida rapidamente il percorso e si condivida con gli alleati. Oggetto degli strali è evidentemente il Partito Democratico cittadino e ormai anche provinciale, sempre più divisi al proprio interno, tra chi vuole le primarie, con Bruno Valentini pronto alla corsa (leggi), chi spera nell’uomo forte e chi nell’homo novus. Intanto, il tempo stringe e al voto (se mai si farà perché pende ancora la spada di Damocle della Corte dei Conti) mancano poche settimane.
 
I candidati bruciati e quelli del secondo turno A Siena, dunque, la misura è colma. Tutto sembra in alto mare, soprattutto nell’area del centrosinistra da sempre dominatrice del governo cittadino e provinciale. E a naufragar nel mare delle candidature è il Partito Democratico che non riesce a trovare il senso del suo fare politica nel post-Ceccuzzi (anche questi sono i guasti di aver lasciato il partito per anni nelle mani di un Dominus). La sua uscita di scena (leggi) ha gettato nel disordine un partito che dovrebbe, visti i numeri e il peso che esprime, avere al suo interno le energie per trovare una valida e rapida alternativa. Invece non è così. E un nome viene sacrificato dopo l’altro (Ceccobao, Vedovelli, Bruni, Ferretti, Marroni, Bianchi, Mugnaioli e, ultima in ordine di apparizione, Francesca Vannozzi) forse per sondare gli umori della città o forse per prendere (o perdere?) tempo in attesa di una qualche soluzione salvifica. Intanto, da altre parti si schierano le truppe, nella certezza di giocarsi la partita vera al secondo turno: si veda la recente candidatura di Mauro Marzucchi con Siena Futura e la sempre più probabile lista di Alfredo Monaci.
 
Psi e Sel insieme per trovare una soluzione Oggi, ad uscire allo scoperto per denunciare questo stato di cose sono i Socialisti Riformisti e Sel, da sempre alleati del Pd, stufi di questo infinito tergiversare. «Abbiamo più volte richiesto un candidato di alto profilo con provate capacità amministrative – scrivono in una nota congiunta – per arrivare ad una sintesi condivisa. È evidente che il tempo stringe. Le candidature non devono essere finalizzate solo a soddisfare gli equilibri interni al Partito Democratico ma è necessario ricercare il profilo che tutte le forze di centro sinistra hanno detto di volere». Psi Riformisti e Sel chiedono di discutere tutti insieme di nominativi e di proposte e richiedono la convocazione di una riunione ufficiale del centro sinistra «in cui chi lo vorrà potrà mettere sul tavolo i nomi dei possibili candidati».
 
«Prospettiva unitaria per uscire dalla crisi» «Altre vie, tipo nominativi fatti circolare sulla stampa che sembrano voler enfatizzare l'attesa del deus salvifico, rappresentano un metodo vecchio da superare. La crisi delle principali istituzioni senesi, dalla Banca al Comune, passando per l’Università (e ci vogliamo fermare qua), richiedono chiarezza e trasparenza e soprattutto tempi rapidi per poter far conoscere l’eventuale proposta condivisa, o eventualmente i candidati delle singole forze politiche. Proprio per questa ragione Sel e Psi sono convinti che la coalizione debba lanciare nei prossimi due giorni una consultazione di tutte tutte realtà interessate alla difesa dei beni comuni della città e alla sua ripresa: categorie economiche, realtà sociali e culturali. In poche parole tutte quelle realtà che hanno a cuore la città e che possono aiutare nella ricerca di una prospettiva politica di centrosinistra, unitaria e più possibilmente condivisa».
 
Insomma, la misura nel centrosinistra è colma. Sarà bene iniziare a fare sul serio, si sono detti i due alleati che anche recentemente si erano divisi sulla questione delle primarie del gennaio scorso (leggi), avendole i primi disertate e i secondi partecipato con il proprio candidato Pasquale D’Onofrio. Ora sono di nuovo insieme. Le primarie intanto il Pd non pare gradirle più, anche perché teme Bruno Valentini che da mesi scalda i motori mentre l'appararato di partito sembra ormai in panne.

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