SIENA – «Trenta anni sono un anniversario importante e devono essere celebrati, tanto più se, come per la Scuola Edile di Siena, vogliono dire grande sviluppo, migliaia di lavoratori formati che, inseriti nelle aziende, hanno realizzato centinaia di opere, grandi e piccole, pubbliche e private, contribuendo al benessere e all’equilibrio del territorio, di cui il lavoro è l’elemento principale.

Ecco perché abbiamo voluto raccontarci in un volume: una storia che inizia il 15 gennaio 1991 grazie alla lungimiranza e all’impegno dei rappresentanti delle organizzazioni Ance Associazione Nazionale Costruttori Edili Siena, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil». Così, il presidente della Scuola Edile di Siena Giannetto Marchettini all’Accademia dei Fisiocritici alla cerimonia e presentazione del libro in ‘Dare forma al futuro – 30 anni di Scuola Edile a Siena’. Un evento che ha voluto condividere con il direttore della Scuola Stefano Cerretani, l’assessore all’urbanistica del Comune di Siena Francesco Michelotti, il presidente della Fondazione Monte dei Paschi Carlo Rossi, il Soprintendente Roberto Nannetti, Roberto Barzanti già sindaco di Siena; poi la vice presidente della Scuola Edile Erika  Carrazza,  alcuni curatori del volume Filippo Guidarelli, Loriano Bernazzi Andrea Brogi; poi i lavoratori, i past president premiati, gli ex direttori, i dipendenti, i collaboratori e tutto il vasto mondo che ruota intorno alla Scuola Edile di Siena.

«La mia presenza alla cerimonia dei trenta anni della Scuola Edile – ha affermato l’assessore Michelotti – testimonia l’importante rapporto tra il Comune di Siena, i miei assessorati e la Scuola Edile che conferma il suo grande contributo a questo comparto, e non solo, dell’economia e della società. La mia soddisfazione è maggiore perché la presentazione del volume arriva all’indomani dell’approvazione del consiglio comunale del Piano Operativo e della Variante di aggiornamento del Piano Strutturale. Un procedimento per il quale sono stati determinanti i contributi e le sollecitazioni del settore dell’edilizia, di cui Scuola e Cassa Edile sono la stessa faccia della medaglia. Il rapporto sarà perfezionato e intensificato quando i Piani potranno essere saranno aggiornati e declinati anche secondo le nuove motivazioni che arriveranno da questo scenario».

«Avere sul territorio un Ente come la Scuola Edile – ha detto il presidente della Fondazione Mps Rossi – è un valore sociale ed economico che, tramite la formazione e l’inserimento professionale, contribuisce anche all’inclusione di coloro che arrivano nel nostro territorio da altre realtà. Un elemento essenziale perché questo lavoro assicura integrazione e sviluppo a coloro che possono contare sul reddito di chi è inserito in edilizia. Un’azione essenziale oggi quando la Scuola può convincere i nuovi lavoratori di cui l’edilizia ha bisogno per sostenere la crescita che chiede grande domanda di manodopera».

«Siamo una referenza dell’edilizia nella nostra provincia perché – ha spiegato Stefano Cerretani direttore Scuola Edile di Siena – dove si sviluppa formazione si crea valore: per le oltre 600 aziende e 2400 lavoratori iscritti alla Cassa Edile di Siena; per tutte le altre realtà con le quali la Scuola collabora, trasferendo manodopera e know how. Tanto maggiormente grazie alla nostra metodologia: il percorso dalle nostre aule e laboratori si concretizza con il ‘cantiere scuola’, dove i nostri allievi percepiscono la realtà del mondo del lavoro, realizzando interventi di restauro per enti pubblici e associazioni del territorio senese. Sempre garantendo preparazione, formazione, assoluta sicurezza: i nostri dogmi».

La capacità di recepire le priorità del territorio ha contribuito a creare un suo rapporto unico e reciproco con la Scuola Edile.  «Per attuare progetti in grado di non corrompere l’alta qualità ambientale sono fondamentali mestieri che abbiano cura nel conservare senza scadere in un conservatorismo inerte – ha commentato Barzanti -. La formazione deve interpretare al meglio queste esigenze in una regione che, come poche altre, può vantare un paesaggio modellato dall’uomo, quasi un’opera d’arte e ora proiettata verso una svolta che può vanificare gli sforzi per mantenere un accettabile equilibrio tra produttività e rendita, tra invenzione e fedeltà.  Per capire cosa si dovrà fare nelle città e nelle campagne, è fondamentale sostenere coloro che s’impegnano nell’apprendere e diffondere i modi di un’edilizia che non si arrenda a scorciatoie facili, ai miti correnti. I programmi culturali organizzati dalla Scuola Edile, per tutelare oltre che valorizzare, partecipano appieno le politiche e culture economiche che si propongono di fondere la forza del passato con il fascino di un inquieto presente».

«Il volume coincide con un periodo di grande crescita dell’edilizia tornata ad essere un settore strategico, grazie alla ripresa, alle agevolazioni fiscali, al PNRR, ai progetti del nuovo Piano Operativo nel capoluogo e agli altri nel territorio. Una ripresa, purtroppo, deve essere detto – ha continuato Marchettini -, segnata dalle difficoltà a reperire manodopera tanto da minacciare molti cantieri. Ecco perché ci auguriamo che questo libro, con le sue importanti testimonianze, sia anche uno stimolo a superare questa impasse, a far capire le occasioni che l’edilizia offre a tutti, uomini e donne, permettendo alla Scuola Edile di continuare a realizzare i suoi obiettivi». «In questo volume – ha spiegato il direttore Cerretani -, ci sono i progetti realizzati dalla Scuola Edile che ha contribuito ad elevare gli standard del territorio, restaurando antiche fonti della città come Fontenova, Fontebranda e le Fonti delle Monache; la Fortezza Medicea, i sotterranei del Duomo, il Santa Maria della Scala, le sedi di Contrade; e gli altri progetti pubblici e privati, dal nord al sud della provincia. È andata lontano la Scuola Edile lavorando in Europa e non solo, stabilendo partnership e recependo gli indirizzi di uno scenario che oggi impone di collaborare in un contesto internazionale».

«Essere presidente di questa Associazione vuol dire onore, responsabilità e questo mio secondo mandato è motivo di compiacimento. La Scuola Edile che ho trovato è diversa da quella che avevo lasciato. È cambiata, è cresciuta, si è adeguata al progresso migliorando la tradizione: tutto ciò è un grande stimolo a fare ancora di più. Questo volume va ben oltre un racconto celebrativo: rivela la vita della Scuola Edile. Quella in primis delle sue persone: con i presidenti che mi hanno preceduto, i direttori, i collaboratori, il team e i lavoratori. In una parola: condivisione, la formula vincente della Scuola Edile. Un percorso complesso, ben descritto dai curatori di questo libro, che ringrazio per il loro professionale e appassionato lavoro. Siamo l’Ente che rappresenta il settore edile per eccellenza nella provincia di Siena e che lavora con la volontà di tramandare questa professione. Questa frase delinea il passato e anticipa le linee sulle quali potremo agire nel futuro, forti dei successi precedenti e aperti alle opportunità del futuro. Cioè – conclude Marchettini -, l’impegno quotidiano della Scuola Edile, del consiglio, di chi lavora ad ogni livello, fedeli alla missione e alla vocazione originaria, di contribuire sempre più allo sviluppo del nostro territorio».

Articolo precedenteMinorenni accoltellati vicino alla ruota panoramica della Fortezza da Basso
Articolo successivoSereni Orizzonti, stato di agitazione alle Rsa fiorentine per duecento lavoratori