Riccardo Benucci con il segretario Nencini
Riccardo Benucci con il segretario Nencini

«L’apertura della città al mondo campeggia scritta a caratteri chiari già sulle mura di Porta Camollia. Per questo dobbiamo accogliere con un abbraccio e gratitudine chiunque ci venga a trovare, fosse solo per poche ore. Basta con l’uso denigratorio dell’espressione “turismo mordi e fuggi”. Se accolto bene e coccolato,  il visitatore “temporaneo” la prossima volta magari soggiornerà più a lungo. Non possiamo permetterci più di selezionare e storcere il naso»   Così Riccardo Benucci, candidato alle elezioni regionali per la lista “Il Popolo Toscano-Riformisti 2020”, che interviene sul turismo a Siena che in questi giorni ha visto accendersi il dibattito.

Grandi numeri da gestire con intelligenza «Ovviamente i grandi numeri vanno gestiti in maniera intelligente – continua Benucci -, offrendo servizi adeguati (bagni pubblici in primis), giusti prezzi, iniziative culturali di grande richiamo, calore umano e pretendendo al contempo rispetto dei luoghi, senza isterismi ma con puntuale tatto. Parliamo comunque di importanti risorse economiche, mai di presenze fastidiose.   «Il numero fa ricchezza e non è vero che le comitive che affollano le nostre strade non lasciano nulla ai negozianti, agli esercenti, ai gestori dei parcheggi e via di seguito. Dobbiamo toglierci l’illusione un po’ snob (ormai fuori moda, nel post-crisi, a Siena) di poter campare solo con un turismo d’eccellenza, composto da milionari d’oltreoceano che spendono e spandono, soggiornando per settimane in hotel di lusso o castelli».   «Del resto – conclude il candidato riformista – qual è la migliore pubblicità, per Siena e il suo territorio? La soddisfazione di chi la visita, per una mattinata o per più giorni, e poi tornando a casa racconta ai parenti e agli amici le bellezze viste, la cortesia dell’accoglienza, la bontà della cucina. Anche le gite scolastiche, col tempo, generano frutti: magari quegli stessi studenti un giorno saranno genitori e porteranno i loro figli a vedere Siena».

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